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“Quanto è brutto quando troviamo un cristiano che ha perso la speranza!”

“Chi è più grande, Dio o il peccato?”, ha chiesto Francesco durante l'udienza generale instaurando un dialogo botta e risposta con i fedeli.

“Quanto è brutto quando troviamo un cristiano che ha perso la speranza!”

“Dio non ha abbandonato il suo popolo e non si è lasciato sconfiggere dal male, perché è fedele, e la sua grazia è più grande del peccato”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza generale di oggi, svoltasi in Aula Paolo VI di fronte a circa seimila persone. “Questo dobbiamo impararlo, perché noi siamo testardi”, ha proseguito a braccio, come ha fatto in gran parte della catechesi. “Chi è più grande, Dio o il peccato?”, ha chiesto instaurando un dialogo botta e risposta con i fedeli. “Dio”, la prima risposta: “Ne siete convinti? Dio? E chi vince alla fine, Dio o il peccato? Dio è capace di vincere il peccato più grosso, anche il più vergognoso?”. Poi l’ultima domanda: “Questa domanda non è facile”, ha detto il Papa, “vediamo se c’è qualche teologa o teologo tra voi. Con che arma vince Dio il peccato?”. “L’amore”, la risposta corale. “Dio vince il peccato, questo vuol dire che Dio regna”, il commento del Papa.

“Quanto è brutto quando troviamo un cristiano che ha perso la speranza!”- ha detto Francesco. Ha deplorato l’atteggiamento di chi dice “è tutto finito per me”, di chi “non è capace di guardare a un orizzonte di speranza e vede davanti a sé soltanto un muro. Ma Dio è capace di distruggere questo muro col perdono”. “La speranza nasce quando vediamo Dio nel presepe, che nasce a Betlemme”, ha proseguito Francesco, ricordando che a Natale “bisogna aprire il cuore: il Natale è il giorno per aprire il cuore a tanta piccolezza e a tanta meraviglia. È la meraviglia di Natale, a cui ci stiamo preparando in questo tempo di Avvento. È la sorpresa di un Dio bambino, di un Dio povero, di un Dio debole, di un Dio che abbandona la sua grandezza per farsi vicino a ognuno di noi”. “Siamo chiamati a diventare uomini e donne di speranza”, l’invito del Papa.

“Grazie a tutti per gli auguri del mio prossimo compleanno” - la chiusura del Papa. “Vi dirò una cosa che magari vi farà ridere”, ha proseguito fuori testo come ha fatto per gran parte dell’udienza: “Nella mia terra fare gli auguri in anticipo porta jella! E chi fa gli auguri in anticipo è uno iettatore”. Durante i saluti nelle altre lingue, sia lo speaker spagnolo che quello portoghese avevano fatto gli auguri al Papa per il suo ottantesimo compleanno, che festeggerà sabato prossimo, 17 dicembre, con la Messa alle otto nella Cappella Paolina e una giornata di lavoro normale. Intanto oggi, in Aula Paolo VI, tra i seimila fedeli presenti si è fatta avanguardia una signora che gli ha regalato una torta con “80” scritto sopra.

Fonte: Sir
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