Servo di Dio, Don Carlo De Cardona
Una riflessione sul 1° Maggio
”... L’operaio che lavora...non è il bue che trascina...l’aratro...non è lo schiavo, strumento cieco nelle mani del padrone che ne sfrutta i sudori e le vigorose energie. L’operaio cristiano è il divino falegname di Nazareth, che il lavoro santifica con la preghiera, e nel segreto del cuore offre i suoi stenti ad onore del Padre Celeste. E’ oggi la festa del lavoro, perché con la Rerum Novarum, al lavoro fu solennemente, innanzi alla storia, rivendicata la dignità e l’importanza del fattore umano nel progresso della civiltà...E’ festa oggi! E’ la festa dei deboli e degli oppressi cui è annunziato il verbo della redenzione. E’ la festa del lavoro che da basse morte gore, assurge al fastigio della sua dignità, per avvicinarsi a Cristo Redentore degli umili”.
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