Sulla Via Lauretana "da pellegrini, non da vagabondi"
Un vero pellegrinaggio, una forte esperienza spirituale, senza concessioni al turismo religioso. Il vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi: "Non abbiamo inventato nulla di nuovo. Si stanno moltiplicando le richieste, da tutta Italia, di assistenza a gruppi giovanili... siamo convinti che il pellegrinaggio non formi solo oggetto di devota memoria, ma sia, piuttosto, pratica religiosa viva ed attuale"
Una proposta spirituale pensata per i giovani, con l’intento di riscoprire, nell’estate 2015, l’antica e suggestiva Via Lauretana attraverso l’esperienza del pellegrinaggio. Questo vuol essere “Campi scuola itineranti”, il progetto pastorale promosso dalla diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia d’intesa con la Conferenza episcopale marchigiana (Cem) e il Forum Oratori Marche. L’iniziativa, che ben si contestualizza nell’ambito dell’Anno giubilare della misericordia indetto da papa Francesco, è inoltre supportata dall’attività dell’associazione “Via Lauretana”, che comprende 18 Comuni locali, e del Distretto culturale evoluto “I Cammini Lauretani”, entrambi impegnati nell’affermare il valore del pellegrinaggio stesso nel segno della “ospitalità” e della qualificazione della “eredità storica e religiosa del Maceratese”. Di rilievo la presenza della Croce Rossa Italiana, partner fondamentale per la sicura riuscita di un evento che vedrà la partecipazione di numerosi ragazzi provenienti dai contesti oratoriali e dalle parrocchie.
Giovani, pellegrini “realisti”. “In realtà non abbiamo inventato nulla di nuovo. Negli ultimi tempi - sottolinea il vescovo di Macerata, monsignor Nazzareno Marconi, che ha fortemente sostenuto la realizzazione del progetto, anche attraverso un video di lancio (
150 km, tra preghiera e condivisione. Pur coinvolgendo più soggetti socialmente e culturalmente attivi nel territorio marchigiano, la proposta non va fraintesa come forma di turismo religioso, in quanto l’obiettivo è quello di rivalorizzare il percorso che, dal XIV secolo, collegava Roma, Assisi e Loreto, oggi parzialmente ridisegnato - il tratto interessato, tra l’Umbria e il Santuario lauretano, è di 150 km, suddiviso in sette tappe - per favorire la pratica del peregrinare a piedi, specialmente nel mondo giovanile: ad oggi, sono già migliaia le adesioni pervenute al sito www.camminilaureatani.eu e si sta lavorando per garantire una logistica sempre più efficace, sensibilizzando le strutture di accoglienza presenti nelle comunità maceratesi. Un plauso arriva anche dall’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza episcopale italiana che, per voce del direttore monsignor Mario Lusek, ribadisce “la valenza del pellegrinaggio come risorsa”, con la conferma che “il modello pastorale seguito dalle 13 diocesi marchigiane rappresenta un continuo riferimento anche per altre regioni italiane”.
La guida sui passi di “Pellegrinando”. Per l’occasione, entro la stagione estiva sarà disponibile anche “Pellegrinando: giovani pellegrini alla riscoperta dell’antica Via Lauretana”, l’articolata guida cartacea redatta da Giacomo Alimenti per conto della Fondazione Mastrocola, per rivisitare i tesori spesso dimenticati di questo pellegrinaggio non solo fisico. Il testo, infatti, come spiega l’autore, “avrà un taglio fortemente spirituale e pastorale. Molta attenzione è posta, poi, su quelle testimonianze lauretane che, pur non essendo direttamente riconducibili al culto, tuttavia erano a servizio dei pellegrini, come stazioni della posta per il cambio dei cavalli, osterie, abbeveratoi, oltre ai luoghi di accoglienza ‘povera’”. La descrizione dell’itinerario è, infine, concepita “sostenendo il cammino ‘interiore’, di cui il pellegrinaggio è metafora, con le meditazioni sugli episodi della vita di Maria, una per ciascuno dei sette giorni di marcia, scritte dal vescovo Marconi”. Per supportare ancora meglio la proposta educativa a misura di ragazzo, è stata predisposta anche un’apposita app, con mappe interattive e varie opzioni digitali. L’augurio, dunque, è che, lungo il tragitto, tecnologicamente e non, i giovani potranno progressivamente addentrarsi nel mistero che la Santa Casa rappresenta e che si riassume nel fiat della Vergine.
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