Una lettera di papa Francesco ai giovani: "un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi""
“Fate sentire il vostro grido” come a Cracovia - il messaggio di Francesc nel giorno in cui nella Sala Stampa della Santa Sede si presenta il documento preparatorio in vista del Sinodo 2018.
“Carissimi giovani, sono lieto di annunciarvi che nell’ottobre 2018 si celebrerà il Sinodo dei Vescovi sul tema ‘I giovani, la fede e il discernimento vocazionale'”. Inizia con queste parole la lettera di Papa Francesco ai giovani, nel giorno in cui viene presentato in Sala Stampa vaticana il documento preparatorio. “Ho voluto che foste voi al centro dell’attenzione perché vi porto nel cuore”, spiega il Papa, affidando il testo “anche a voi come ‘bussola’ lungo questo cammino”. “Mi vengono in mente le parole che Dio rivolse ad Abramo”, prosegue Francesco: ‘Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò'”. “Queste parole – il commento al brano della Genesi – sono oggi indirizzate anche a voi: sono parole di un Padre che vi invita a ‘uscire’ per lanciarvi verso un futuro non conosciuto ma portatore di sicure realizzazioni, incontro al quale Egli stesso vi accompagna. Vi invito ad ascoltare la voce di Dio che risuona nei vostri cuori attraverso il soffio dello Spirito Santo”. “Quando Dio disse ad Abramo ‘Vattene’, che cosa voleva dirgli?”, si chiede Francesco: “Non certamente di fuggire dai suoi o dal mondo. Il suo fu un forte invito, una vocazione, affinché lasciasse tutto e andasse verso una terra nuova. Qual è per noi oggi questa terra nuova, se non una società più giusta e fraterna che voi desiderate profondamente e che volete costruire fino alle periferie del mondo?”. “Ma oggi, purtroppo, il ‘Vattene’ assume anche un significato diverso”, denuncia il Papa: “Quello della prevaricazione, dell’ingiustizia e della guerra. Molti giovani sono sottoposti al ricatto della violenza e costretti a fuggire dal loro paese natale. Il loro grido sale a Dio, come quello di Israele schiavo dell’oppressione del Faraone”. Poi Francesco ricorda ai giovani “le parole che Gesù disse un giorno ai discepoli che gli chiedevano: ‘Rabbì, dove dimori?’. Egli rispose: ‘Venite e vedrete’. Anche a voi Gesù rivolge il suo sguardo e vi invita ad andare presso di lui”. “Carissimi giovani – chiede il Papa ai suoi destinatari – avete incontrato questo sguardo? Avete udito questa voce? Avete sentito quest’impulso a mettervi in cammino? Sono sicuro che, sebbene il frastuono e lo stordimento sembrino regnare nel mondo, questa chiamata continua a risuonare nel vostro animo per aprirlo alla gioia piena. Ciò sarà possibile nella misura in cui, anche attraverso l’accompagnamento di guide esperte, saprete intraprendere un itinerario di discernimento per scoprire il progetto di Dio sulla vostra vita”.
“Pure quando il vostro cammino è segnato dalla precarietà e dalla caduta, Dio ricco di misericordia tende la sua mano per rialzarvi”, assicura Francesco, che riprende il dialogo intessuto con i giovani durante la Gmg di Cracovia: “Vi ho chiesto più volte: ‘Le cose si possono cambiare?’. E voi avete gridato insieme un fragoroso ‘Sì’. Quel grido nasce dal vostro cuore giovane che non sopporta l’ingiustizia e non può piegarsi alla cultura dello scarto, né cedere alla globalizzazione dell’indifferenza. Ascoltate quel grido che sale dal vostro intimo! Anche quando avvertite, come il profeta Geremia, l’inesperienza della vostra giovane età, Dio vi incoraggia ad andare dove Egli vi invia: ‘Non aver paura perché io sono con te per proteggerti'”. “Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità”, il tributo del Papa: “Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro. Pure la Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sensibilità, della vostra fede; perfino dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungere ai pastori”. Infine la citazione di San Benedetto, che “raccomandava agli abati di consultare anche i giovani prima di ogni scelta importante, perché spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore”.
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