Vincent Lambert: Gisotti (Santa Sede), “Dio è l’unico padrone della vita dall’inizio alla fine naturale”
È morto Vincent Lambert, l’uomo tetraplegico da oltre 10 anni, simbolo in Francia della lotta per il fine vita. Ne ha dato notizia la sua famiglia questa mattina. Dopo l’ultima decisione del tribunale, i medici gli avevano sospeso cure e alimentazione dal 2 luglio della scorsa settimana.
“Abbiamo accolto con dolore la notizia della morte di Vincent Lambert. Preghiamo affinché il Signore lo accolga nella sua Casa ed esprimiamo vicinanza ai suoi cari e a quanti, fino all’ultimo, si sono impegnati ad assisterlo con amore e dedizione”. Così il direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti: “Ricordiamo e ribadiamo quanto detto dal Santo Padre, intervenendo su questa dolorosa vicenda: Dio è l’unico padrone della vita dall’inizio alla fine naturale ed è nostro dovere custodirla sempre e non cedere alla cultura dello scarto”.
Il Movimento per la vita italiano esprime “il massimo della sua vicinanza a Pierre e Viviane, genitori di Vincent Lambert, fatto morire di fame e di sete in quella Francia che – ignorando la vita e l’amore di due genitori e calpestando la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità – ha mostrato un aspetto di profonda inciviltà”. Lo si legge in una nota appena diffusa, nella quale il Mpv, presieduto da Marina casini, mette in guardia da un rischio: “Non dimentichiamoci però che in Italia quanto è successo a Vincent è possibile perché la legge 219/2017 lo permette”.
“Vincent appartiene a quella schiera di ultimi, ‘uccisi dall’indifferenza o da una presunta pietà’, cui viene negato di vivere perché ritenuti ‘inutili’ da una società che sulla pelle delle persone gioca le sue mortifere battaglie ideologiche – osserva il Movimento per la vita italiano -. Vincent, come Terry e Eluana, è vittima dell’incivile e irragionevole accanimento giudiziario della cultura dello scarto. Rendiamo universali, con la nostra testimonianza e il nostro impegno, le parole che i genitori di Terry Schiavo hanno dedicato alla loro figlia nel libro ‘A Life that Matters’: ‘A tutti coloro che sono portatori di disabilità, feriti nel corpo e nello spirito, possa Dio essere la vostra fonte inesauribile di coraggio, consolazione e gioia. Possiate essere sempre visti come il più grande tesoro della nostra società’. Tutto dice qualcosa di molto importante anche ai nostri politici e in particolare al legislatore”.
Vincent Lambert “è un martire del mondo contemporaneo” e la sua morte “è inammissibile rispetto alla coscienza umana, perché non si può uccidere – lo dice la legge -, e rispetto alla coscienza cristiana, perché non possiamo metterci al posto di Dio che è il Signore della vita”. È il vescovo francese Bernard Ginoux che reagisce a caldo alla morte di Lambert, dopo dieci giorni senza cibo e acqua. Non è importante che la famiglia fosse cattolica, precisa il vescovo: ciò che vale è il fatto che “è un essere umano, che ha il diritto al rispetto della vita”. “Perché domani”, aggiunge il vescovo, “correremo il rischio di applicare la stessa procedura a persone anziane o gravemente handicappate”. Questo caso “pone un grande problema di civilizzazione e la Francia lentamente avanza con la procreazione medicalmente assistita o questi episodi, verso l’alterazione dell’umano”.
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