Card. Bagnasco a Lungro: "la Chiesa respira a due polmoni"
L'intervento del presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa al 21° incontro dei Vescovi cattolici orientali iniziato questo pomeriggio nella Cattedrale di San Nicola di Mira, a Lungro. Il porporato ha evidenziato il ruolo dell'Europa sui temi fondamentali.
“Le Chiese Cattoliche Orientali in Europa, specialmente quelle che hanno sofferto le terribili persecuzioni dei regimi comunisti, sono una grande testimonianza per tutta la Chiesa Cattolica che ha bisogno di respirare a ‘due polmoni’. È quanto ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, intervenendo a Lungro (CS) al 21° dei Vescovi orientali cattolici europei. Ricordando che “siamo tutti cattolici ed europei, diversi nel modo di vivere e di celebrare la nostra fede e, comunque, uniti in una sola Chiesa”, il card. Bagnasco si è detto “lieto che in Europa la vicinanza affettiva ed effettiva delle diverse Chiese sia una realtà crescente”. Riflettendo sul “momento così decisivo per il nostro continente”, Bagnasco ne ha sottolineato “un senso di distrazione e di smarrimento circa il senso ultimo della vita” e per questo ha chiesto ai Vescovi cattolici “una fede più appassionata per Cristo, per la Verità rivelata, per i popoli che ci sono affidati”. Il porporato ha richiamato “l’amore per l’Europa non in modo nostalgico, come se si volesse tornare al passato, e neppure in modo ideologico, come se il cristianesimo fosse una religione civile” e ha invitato ad “abbracciare il Continente con un amore pieno di speranza e radicato nella storia dei nostri Paesi con uno sguardo integrale sull’uomo, la famiglia, la società, e, nello stesso tempo vero ed entusiasta, perché illuminato dalla fede”. Infatti, “nonostante il secolarismo”, ha sottolineato il presidente de Vescovi europei, “scorgiamo segni dell’alba: sono i segni di un risveglio della coscienza del bisogno di Dio, dello spirito”, del “desiderio di una nuova proposta di vita che non guardi soltanto i beni materiali, i risultati immediati, il successo”.
“Quest’incontro in Italia, nell’eparchia di Lungro, è segno visibile della bellezza e della cattolicità della Chiesa”- ha detto Bagnasco -. Ricordando come “nel secolo XV sono giunti a queste terre gli albanesi, costretti a fuggire da guerre e persecuzioni”, il card. Bagnasco ha sottolineato come “purtroppo anche oggi si ripete il dramma di tanti fratelli e sorelle che sono obbligati a lasciare i loro Paesi a causa di conflitti e di ingiustizie, a cominciare del Medio Oriente”. “La loro testimonianza di fortezza e di fede – la certezza del porporato - è motivo di ammirazione, vicinanza operosa e di edificazione”. Evidenziando come “i lavori di questo incontro hanno al centro il volto della Chiesa Orientale, un volto che viene da lontano e che porta il sapore delle origini”, il card. Bagnasco ha sottolineato che “l’Occidente ha bisogno del respiro della Trasfigurazione, della divinizzazione che è frutto della grazia e che libera l’uomo dalla volontà di potenza, dal mito dell’autosufficienza, dalla tentazione di porre l’io al posto di Dio”. Rivolgendosi ai Vescovi presenti, in rappresentanza di 12 Chiese sui iuris dell’Oriente cristiano, per il card. Bagnasco “la vostra vicinanza fraterna aiuta anche il cammino ecumenico che – come noto – ha una particolare attenzione da parte del Consiglio delle Conferenze Episcopali europee”.
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