Presentata al Rendano la stagione lirico - sinfonica 2017
Quest'anno l'inaugurazione con l'opera “La Cenerentola” di Gioacchino Rossini, che compie 200 anni. Riparte la collaborazione con il teatro del Giglio di Lucca.
Presentata ufficialmente nella Sala “Quintieri” la sessantaseiesima stagione lirico – sinfonica. Titolo “L’incantesimo”, e anche il filo conduttore di tutta la serie di eventi che saranno inaugurati il 3 marzo dall’opera “La Cenerentola” di Gioacchino Rossini.
Quest’anno ricorre il bicentenario della sua opera, e quale occasione migliore per costruire un racconto ispirato al fascino di alcune celebri vicende amorose. Storie di fatti e prodigi reali ma anche fasulli, come il filtro miracoloso raccontato da Donzietti nel suo più celebre capolavoro “Elisir d’Amore”, anche questo in programma assieme al balletto “Il Mantello di pelle di Drago” e al concerto “Le 8 stagioni”.
Un incantesimo che diviene incanto, capace di immergere lo spettatore in una nuova dimensione fatta di immaginazione, magia e fantasia. “Il tema è nato in occasione del bicentenario dell’opera di Rossini, sono infatti partito da qui per cercare un anello che congiungesse tutta la stagione. L’obiettivo è confermare le presenze degli anni passati, incentivando il nuovo pubblico” – spiega il maestro Lorenzo Parisi, direttore artistico – “ma soprattutto coinvolgerlo in un unico pensiero unitario, progetto culturale che intende far guardare lo spettatore al nostro cartellone come una iniziativa da scegliere e seguire”. L’appuntamento con questa prima opera della stagione segna il ritorno alle collaborazioni del Teatro Rendano con un altro di tradizione italiana: il Teatro del Giglio di Lucca. Infatti il nuovo allestimento rossiniano sarà arricchito dal recupero dei costumi del celebre scenografo e costumista Lele Luzzati, in più sarà l’Orchestra del Teatro Rendano il cuore pulsante di questi eventi. Ad essa si affiancheranno artisti di pregio assoluto quali Carlo Goldenstein, Aldo Tarabella, Stefan Milenkovich, Sabrina Brazzo, Teresa Iervolino e Paolo Pecchioli.
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