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"Striscia" la malizia

Il tg satirico è ripartito con una conduzione (temporanea) tutta al femminile.

"Striscia" la malizia

Una è bionda e l’altra è mora, una sa fare la presentatrice e l’altra no, una si veste adeguatamente e l’altra tende a scoprirsi il più possibile, una parla bene l’italiano e l’altra non ci prova più di tanto. Come piace ad Andonio Ricci, l’esordio dell’edizione 2016-2017 di “Striscia la notizia” (Canale 5, ore 20.40) ha proposto alla conduzione dietro la scrivania la solita coppia di “opposte”, per l’occasione Michelle Hunziker e Belén Rodriguez.
La prima è una veterana del programma, che ha guidato insieme ai partner di turno – solitamente maschili – già molte volte in passato. La seconda è stata coinvolta soltanto per la prima settimana, in attesa dei successivi interventi di Piero Chiambretti e Gerry Scotti, con l’evidente intento di solleticare un po’ la curiosità del pubblico soprattutto maschile: la Rodriguez è diventata famosa più per amorazzi, scandaletti e scoperture corporali varie che per un effettivo talento da showgirl (ammesso – e non concesso – che per questa “professione” serva un talento effettivo…). E forse non è un caso che la scelta delle due conduttrici d’esordio abbia accompagnato il sottotitolo di quest’anno: “La voce dell’impudenza”…
Ad affiancare chi conduce il telegiornale satirico più seguito d’Italia le veline Irene Cioni e Ludovica Frasca, bionda e mora a loro volta, con la presenza dei soliti inviati di punta e di un Gabibbo pronto a comparire laddove Ricci e i suoi collaboratori ravvisino l’esigenza di un “marchio di fabbrica” più evidente rispetto a situazioni o personaggi di attualità.
Sono passati molti anni da quel 7 novembre 1988 in cui “Striscia” apparve per la prima volta sugli schermi italiani, dando il via a una lunga e ininterrotta serie di puntate. Il programma, creato da Antonio Ricci e scritto con Beccati, Greggio e Ventimiglia, va in onda dal lunedì al sabato dall’ultima settimana di settembre alla prima di giugno. Sotto le spoglie del telegiornale satirico, alterna momenti di paragiornalismo e addirittura di inchiesta a spazi puramente ludici o comici. Il mix sembra piacere al pubblico che probabilmente nell’ora del dopocena ha bisogno più di svago che di attualità.
Oltre che attraverso ad alcuni temi fissi, la fidelizzazione degli spettatori passa anche attraverso le rubriche consolidate, fra cui si possono citare le più note: “Striscia lo striscione” (i telespettatori segnalano gli striscioni più divertenti esposti negli stadi durante le partite di calcio e Cristiano Militello li commenta), “Striscia il cartellone” (stesso meccanismo, con focus su cartelli strani o ambigui), “Fatti e rifatti” (al centro dell’attenzione i ritocchi estetici di vip e personaggi dello spettacolo), “Spetteguless” (gossip di attualità sui soliti noti), “I nuovi mostri” (il peggio in onda in tv), “Che satira tira” (riproposizione degli sketch satirici più divertenti o irriverenti).
Se il buongiorno si vede dal mattino, i vertici Mediaset possono essere mediamente soddisfatti: nella prima settimana di messa in onda autunnale, “Striscia” ha fatto registrare ascolti oscillanti fra i 4,5 e i 6 milioni di spettatori, con uno share fra il 20% e il 24%. Se una parte di questi dati è probabilmente dovuta alla strana coppia dietro la scrivania, trova conferma lo “zoccolo duro” di spettatori di varie età che sono diventati fedelissimi della trasmissione nel corso degli anni e che ogni sera la guardano come se consumassero un rito consolidato nella propria routine serale.

Fonte: Sir
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