Torna “Musica in danza. Le arti sorelle all'alba del balletto d'azione”
La manifestazione, in programma dal 15 al 19 giugno, si svolgerà al Conservatorio di musica "Giacomantonio"
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Torna “Musica in danza. Le arti sorelle all'alba del balletto d'azione”. La manifestazione organizzata da Ida Zicari e Michele Ferraro si svolgerà da domani al 19 giugno al Conservatorio di musica "Giacomantonio". Con il contributo di Deda Cristina Colonna e Lorenzo Tozzi verrà realizzata l'esecuzione musicale e coreograficogestuale, filologicamente informata e storicamente fondata, di estratti da due intermezzi di danza: “La scoperta dell'America da Cristoforo Colombo”, musica di Rocco Gioanetti e coreografia di Gasparo Angiolini, e “La fontana di ringiovenimento”, musica di Giuseppe Antonio Lemessier e coreografia di Jean Dauberval, andati in scena al Real Teatro di Torino tra il 1748 e il 1762. "Si tratta di esempi rappresentativi di un genere, l'intermezzo coreografico, che veniva rappresentato negli intervalli tra un atto e l'altro dei drammi in musica - precisa Zicari- sebbene poco frequentato, il genere settecentesco dell'intermezzo coreografico è significativo di una prassi del teatro musicale e coreograficogestuale, e dei consistenti legami linguistici tra le arti della musica e della danza, con tutte le implicazioni socioculturali dell'epoca". Il progetto coinvolge attivamente il Dipartimento di Canto e Teatro musicale per la messa in scena delle parti mimich, e un gruppo di danzatori professionali coordinati dal ballerino Michele Ferraro per le parti coreografiche. I laboratori e la performance, che si terranno nel chiostro del Conservatorio, sono a cura di Deda Cristina Colonna. Gli aspetti storico musicali e filologico-interpretativo saranno trattati da Lorenzo Tozzi durante una masterclass specifica. La performance, prevista il 18 giugno alle ore 19:30 con ingresso libero, sarà preceduta da una conferenza introduttiva a cura dei docenti Colonna, Tozzi e Zicari. "Musica in danza" nasce dalla necessità culturale di ritrovare e riproporre l'unione collaborativa delle arti sorelle: musica e danza, e, sin dalla prima edizione, riceve il prestigioso avallo del Consiglio Internazionale di Danza dell'Unesco, per il suo obiettivo di portare, con grande professionalità, la danza in luoghi istituzionali dove normalmente è assente. Allestita nel suggestivo chiostro del Conservatorio cosentino, la messa in scena dei balli settecenteschi realizza una costruttiva relazione culturale tra l’Istituto di Alta Formazione diretto dal Maestro Francesco Perri e il territorio, coinvolgendo, oltre a numerosi studenti dello stesso Conservatorio e i docenti Lorenzo Colitto, Chiara Cattani, Sandro Meo, anche molti giovani danzatori calabresi.
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