In occasione del novenario della Madonna del Pilerio la diocesi si arricchisce di due nuovi lettori e di nove accoliti
Cattedrale: Nolè conferisce il ministero del lettorato e dell'accolitato
Nolè: «Da queste sera siete chiamati ad annunciare la buona notizia attraverso il Vescovo in nome della Chiesa in modo ufficiale, solenne, ecclesiale»
Nell’ambito del novenario per i festeggiamenti della Madonna del Pilerio, durante la messa vespertina del 6 settembre, l’arcivescovo Francesco Nolè ha conferito i ministeri istituiti del lettorato a Emilio Cesario e a Maurizio Milito e l’accolitato a Domenico Argento, Joao Caputo, Fabio Mandato, Emilio Montalto, Franco Musacchio, Francesco Notaristefano, Paolo Bruno, Giovanni Carlo Rose e Mario Viola. Durante l’omelia mons. Nolè ha ricordato il valore del servire per ogni cristiano e in particolare per chi s'impegna ufficialmente a servire la Chiesa affermando che questa vocazione «è indicativa di una vita che state svolgendo con dedizione nelle vostre parrocchie. Vi dico grazie perché, a prescindere dall’età, vi impegnate a servire la Chiesa e il Signore. È infatti la giovinezza dello spirito e del cuore che ci deve orientare nel portare l’annuncio del Vangelo, che molti attendono proprio da voi. Spesso non conosciamo il disegno che Gesù per la nostra vita e certo, tutti siamo chiamati ad evangelizzare in forza del battesimo; alcuni in forza del sacramento del matrimonio, che abilita ad essere portatori del lieto annuncio. Da queste sera voi siete chiamati ad annunciare la buona notizia attraverso il Vescovo in nome della Chiesa in modo ufficiale, solenne, ecclesiale. Non siete più rappresentanti di voi stessi, ma rappresentate la nostra diocesi nelle vostre comunità. Voi siete stati chiamati ad offrire un servizio ecclesiale intorno all’altare del Signore, che dovete preparare in maniera rispettosa e dignitosa. Accettando questi ministeri sarete per le comunità d'appartenenza segno concreto dell’annuncio della buona notizia. Essere lettori significa infatti mettere la propria vita e i propri talenti a disposizione della Parola per annunciarla, non semplicemente leggendola. Un accolita invece deve essere preparato alla predisposizione dell'altare, confrontandosi con il proprio parroco per tempo: soltanto così la celebrazione del mistero di morte e risurrezione di Cristo sarà lieto annuncio che coinvolge».
L’Arcivescovo Francesco Nolè ha infine esortato vivamente i lettori e gli accoliti e l'assemblea tutta, a pregare con una fede che sia corroborata dalla carità e animata dalla speranza: «La sola fede- come si legge nella Prima Lettera paolina ai Colossesi-non basta. Essa deve essere vissuta con carità e animata dalla speranza. Gesù vuole testimonianza di fede da chi ama e da chi spera. Noi non possiamo vivere dicendo che semplicemente che crediamo, e poi non amiamo e non abbiamo speranza: non saremmo credibili. La fede deve essere testimoniata dalla speranza e dall’amore che si dona nella vita quotidiana a partire dalle nostre famiglie e nei luoghi di lavoro. Il prossimo deve accorgersi che non solo crediamo in Dio ma che amiamo Dio in lui, servendolo. Ecco dunque il valore della vostra vocazione: servire con amore come ha fatto Maria essendo credenti, amanti e carichi di speranza».
(Foto di Roberto De Cicco)
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