Chiesa ed arte unite da tradizione ed innovazione: il connubio è possibile
In Cattedrale hanno un dialogo tra la direttrice dei Musei
Vaticani Barbara Jatta e Andrea Monda, direttore de l’Osservatore Romano
Il rapporto tra arte e Chiesa è stato al centro di un incontro - dialogo che si è svolto sabato scorso nella Cattedrale tra la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta e il direttore de l’Osservatore Romano, il cosentino Andrea Monda. All’incontro, organizzato dall’Ente parrocchiale e dalla Fondazione Riccardo Misasi, hanno preso parte Don Luca Perri rettore della Cattedrale, Maurizio Misasi, presidente della Fondazione Riccardo Misasi, e Giacinto Di Pietrantonio curatore dell’esposizione permanete di arazzi nel duomo bruzio.
Il Duomo è già da qualche mese al centro della scena culturale internazionale grazie all’esposizione di sedici arazzi a tema religioso, biblico ed evangelico, realizzati da 16 artisti per celebrare gli 800 anni della sua dedicazione. Un progetto che mostra l’attualità dell’utilizzo dell’arazzo come supporto e strumento dell’arte contemporanea, attraverso un progetto teologico profondo, teso ad illustrare e rinnovare il legame tra passato e presente e riannodare i fili e la storia di questo luogo sacro.
L’operazione di portare l’arte contemporanea dentro una chiesa è stata un’occasione unica e dimostra che la Chiesa vuole dialogare con l’arte ma, è anche il ritorno della Chiesa ad un ruolo egemonico nell’innovazione e nella modernità, che richiama la sua antica vocazione ad essere innovatrice e ad anticipare i tempi.
«È una bellissima occasione e un modo intelligente e puntuale di festeggiare gli 800 anni della Cattedrale, attraverso la scelta di 16 artisti che ne raccontano la creazione attraverso le immagini simboliche dell'Antico e del Nuovo Testamento» – ha esordito Barbara Jatta durante l’incontro.
«È veramente l'espressione di quello che tanti pontefici ci chiedono. Rendere visibile l'invisibile e farlo attraverso delle forme che colgono l'anima delle persone che entrano nella Cattedrale. E – continua la direttrice - farlo con delle espressioni della nostra contemporaneità, vuol dire abbracciare ancora di più i fedeli che vivono questa chiesa. Un dialogo quello tra mondo evangelico e artisti voluto da San Paolo VI a tutti i pontefici che poi l'hanno succeduto per ‘ristabilire l’amicizia tra la Chiesa e gli artisti’ che rappresentò una svolta e l’inizio di un nuovo percorso, di una rinnovata collaborazione tra la Chiesa e l’arte nelle varie forme. E – conclude la Jatta - oggi Papa Francesco ne è un esempio tangibile».
«Quello tra arte e Chiesa è un dialogo antico che ha venti secoli e che non si è mai interrotto, e si apre sempre a nuove prospettive– ha detto Andrea Monda. Oggi, qui in questa Cattedrale, con questi arazzi che la arredano è evidente il legame stretto tra l’arte e la fede. Oggi qui sembra proprio che ci siano tutte quelle condizioni per poter parlare di innovazione artistica all’interno di un’antica tradizione. Un rapporto vitale e fecondo. E, la Calabria, frutto di commistione e simbolo di contraddizioni, con la durezza della sua roccia che si innalza al centro del Mediterraneo, ci dice ancora una volta che si può generare bellezza.
L’arte oltre ad essere un sensibilissimo modo di esprimersi è da sempre uno strumento di comunicazione e di dialogo fra gli uomini e un mezzo privilegiato per avvicinarsi a Dio. E, proprio per questa sua peculiare caratteristica – come sottolinea Papa Francesco – può anche diventare uno straordinario veicolo di evangelizzazione. Negli ultimi decenni la Chiesa ha rivolto un’attenzione particolare a rinsaldare il plurimillenario reciproco rapporto di fiducia nei confronti dell’arte e degli artisti.
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