Festa diocesana degli innamorati in Cattedrale
A guidare il momento formativo fra Marco Vianelli direttore dell'ufficio nazionale della CEI
Finalmente di nuovo in presenza l’annuale “Festa degli Innamorati” che l’Ufficio diocesano di Pastorale Familiare fissa la domenica dopo San Valentino. Quest’anno in una forma nuova: non solo in presenza, né solo on line ma in entrambe le modalità e in più la possibilità di intervenire attivamente alla Festa tramite la piattaforma Meet. La partecipazione è stata alta. Oltre le aspettative considerati i timori legati alla pandemia. Segno della grande collaborazione dei parroci per questa iniziativa che è ormai tappa importante del percorso di preparazione alle nozze cristiane organizzato dalle singole parrocchie.
La buona riuscita della serata è dovuta anche al lavoro delle coppie della Equipe e del Direttivo di PF: ad accogliere e a curare abilmente le riprese Francesca e Giovanni Curcio (parrocchia Santa Marina Vergine); a vigilare e interagire sull’on-line Piero e Marianna Zumpano (parr. Santa Barbara); a condurre la serata con freschezza, entusiasmo e competenza, una giovanissima coppia di sposi, Francesco e Sonia Arnone (parr. Sant’Agostino).
La serata si è aperta con la presentazione della tela della Santa Famiglia custodita in Cattedrale e posta sull’altare a essa dedicato, voluto da mons. Camillo Sorgente. Don Luca Perri, parroco della Cattedrale, ha raccontato la sua storia e mostrato il suo valore artistico e religioso.
Dopo i saluti dell’Assistente e dei Direttori dell’UPF , don F. Sprovieri e i coniugi Zaira e Gianluca Marino, si è dato il via alla serata con la splendida voce della cantautrice Romilda Cozzolino, accompagnata dal chitarrista Marco Iaconetti.
Ospite attesissimo, Fra Marco Vianelli che ha posto l’accento sulla ‘con-vocazione’ alle nozze cristiane: presentandoci la vocazione di Maria e di Giuseppe, ha mostrato come Dio chiama all’”una caro” nella singolarità delle due vocazioni e nella differenza del femminile e del maschile. Il femminile di Maria emerge nel chiedere ragione della sua convocazione: come ogni donna, è abituata a pesare le parole. Il saluto dell’angelo la sorprende e domanda spiegazione, vuole andare in profondità. Maria, inoltre, è pronta all’ospitalità: rivede il suo progetto di vita “per accogliere lo spazio amante di qualcun altro”. Il maschile di Giuseppe emerge nella sua concretezza: sa trasformare i sogni in realtà divenendo il braccio di Dio, rendendo fatto il Vangelo. Gesù cresciuto con questi genitori non poteva che essere l’uomo che è.
A seguire, la testimonianza di Maria Carmela e Giampaolo Briguori (parr. San Giuseppe Sposo) che hanno raccontato la loro vocazione a partire da un’icona donata loro da suore iconografe in occasione del venticinquesimo anniversario di matrimonio, narrazione dello sposalizio della Santa Famiglia. Come Giuseppe rivela forza e tenerezza così Giampaolo mostra cura e custodia della relazione coniugale. Come Maria si abbandona all’abbraccio del suo sposo, così Maria Carmela si lascia accogliere mentre ricerca il cuore del suo amato.
Le parole conclusive sono state affidate al vescovo, mons. Francesco Nolè che ha rivolto ai fidanzati domande fondamentali come: “perché siete qui? Perché chiedete il matrimonio cristiano?”: invito al dialogo schietto e sincero per una maggiore consapevolezza della scelta definitiva che stanno per compiere. Infine l’augurio: “Siate amici per sempre: l’Amicizia è la cima dell’amore”.
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