La pastorale dei detenuti per portare loro l’amore di Dio
Don Victo Velez Loor ha la cura pastorale dei fratelli ristretti di Cosenza.
Nella domenica di Pasqua celebrata anche l’Eucarestia
Don Victor Velez loor è il cappellano del carcere di Cosenza. Un servizio in favore dei fratelli ristretti, ai quali vuole presentare Gesù Cristo.
Lo abbiamo intervistato,
Presentaci la tua esperienza.
Da quasi tre anni sono cappellano del carcere. Lì dentro faccio assistenza spirituale e mi occupo delle confessioni nonché attività di carità ordinaria quali la consegna di vestiti usati, questo grazie alla collaborazione con la Caritas diocesana.
Abbiamo vissuto esperienze molto belle, soprattutto nella settimana santa. Ho ancora negli occhi l’ultima, ma a dire il vero anche le precedenti sono state intense. Finché è stato possibile abbiamo ripetuto il rito ad esempio della lavanda dei piedi.
Qual è la tua missione?
La cosa più importante è che lì dentro sono chiamato a testimoniare e portare l’amore di Cristo. Spesso il carcere è un luogo visto con sospetto e denigrato, ma fin da quando il vescovo mi ha mandato qui ho portato avanti questa missione. Come l’amore di Dio ha trasformato la mia vita così penso che possa trasformare la vita di altri, pur senza voler convertire qualcuno.
Dicevi della bellezza delle celebrazioni pasquali.
Abbiamo celebrato la liturgia della Parola e ogni giorno abbiamo portato la croce nelle varie sezioni attraverso la pratica della Via crucis. Sono rimasti colpiti perché la passione colpisce chiunque. È stato un momento molto emozionante. Il dono più grande è stato celebrare la messa la domenica di Pasqua, una vera domenica di gioia. Una giornata per me stancante, ma un sacrificio fatto per amore loro. Ma non dimentico neanche i momenti delle prime comunioni e delle cresime.
Nei volti dei detenuti cosa leggi?
Sono contenti perché si rendono conto che qualcuno tiene a loro. E non solo io, è il Signore.
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