Mons. Nolè ai giornalisti: portare vita, speranza, capacità di guardare avanti

"Siate portatori di una notizia che crea vita, speranza, pace, relazione". Prende a prestito la parola evangelica dell'invito di Gesù alla conversione monsignor Francesco Nolè, celebrando l'Eucarestia davanti ai giornalisti, per la festa del Patrono San Francesco di Sales. Teatro della Messa la chiesa di Mendicino. Sotto le ali di Cristo Salvatore si sono ritrovati i giornalisti del territorio, con la significativa presenza del presidente dell'Ordine calabrese, Giuseppe Soluri, e del Circolo della Stampa "Sessa", diretto da Franco Rosito. Così, la celebrazione eucaristica domenicale ha costituito l'occasione per rinnovare l'amicizia tra le diverse realtà giornalistiche locali. A concederà re anche don Enzo Gabrieli, direttore di Parola di Vita, direttore dell'Ufficio per la pastorale della comunicazione diocesana.

Il valore della parola, la necessità di comunicare bene, di incontrarsi, di ascoltare ("a volte non basta un microfono") al centro della riflessione dell'Arcivescovo, che ha a lungo commentato le letture del giorno. "Il mio dire, il mio parlare, il mio scrivere aiuta l'altro o la rovina? Serve a farlo crescere oppure no?" - le domande che il presule ha rivolto ai giornalisti. L'augurio di mons. Nolè, a partire dalla celebrazione della Messa, è di operare nel giornalismo rimanendo fedeli al compito assegnato. Una vera e propria vocazione, come fu quella degli apostoli, chiamati lungo la riva del lago di Galilea. "L'auspicio è che possiate vivere con serenità portando serenità. Siate voi stessi creando sempre speranza e capacità di guardare avanti. Non siate ripiegati su voi stessi, ma date quello slancio di cui tutto il Meridione ha bisogno". Mons. Nolè ha una certezza: "più ci piangiamo addosso peggio è. Più andiamo avanti, più scopriamo il meglio di noi stessi".