Mons. Nolè: con la Pasqua si squarcia il velo della falsità
In Cattedrale la celebrazione della domenica di Pasqua senza concorso di popolo. Al termine è stato compiuto un atto di affidamento alla Madonna del Pilerio.
“Con l’evento della risurrezione l’unigenito di Dio, Gesù, ci rende fratelli”. È la certezza di monsignor Francesco Nolè, arcivescovo di Cosenza – Bisignano, nella messa celebrata in cattedrale nella domenica di Pasqua. “Non pensavamo di celebrare la Pasqua così – ha detto il presule. Forse noi stessi ci eravamo stancati di una vita frenetica, fatta solo di cose da fare senza pensare davvero a noi stessi. Forse avevamo bisogno di riscoprire gli affetti più cari”.
Pochi intimi in Cattedrale: il Vescovo, il parroco don Luca Perri, il maestro organista don Pasquale Panaro, e i lettori. "Nonostante le restrizioni abbiamo cercato di dare solennità alle celebrazioni pasquali - la chiosa di mons. Nolè -. Il canto dice la verità della celebrazione, nonostante la mancanza di popolo.
Per questo, per mons. Nolè, “ora tutti dobbiamo sentirci famiglia, non c’è più il velo della falsità, dell’inganno, del dialogo sincero tra marito e moglie, tra genitori e figli”, perché “senza il velo abbiamo il dovere di dire la verità e di vivere la verità. Questa è la risurrezione di Cristo”. Al termine della celebrazione mons. Nolè ha affidato la Città di Cosenza e la diocesi alla sua patrona, la Madonna del Pilerio.
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