Sul “monte Carmelo” con l’arcivescovo Nolè
Nello scorso fine settimana le consacrate dell’Ordo Virginum della nostra arcidiocesi hanno vissuto un momento di ritiro spirituale guidato dal Vescovo
Salite sul monte il giorno della festa del Carmelo, non avevamo previsto di intravedere la nuvoletta che il profeta Elia addita al giovane. Come il giovane, abbiamo accolto l’invito a salire, in disparte, con Gesù, per riposare, e siamo tornate con due parole importanti: consolazione e compassione, le stesse che nel vangelo di domenica hanno portato Gesù a preferire di dare attenzione alle folle. Ci portiamo dentro due insegnamenti: bisogna lasciarsi educare dal magistero della realtà dei fatti e sapere anche attendere, perché nell’attesa c’è la gioia di una consolazione che talvolta stentiamo a vedere. Nel nostro impegno nel mondo siamo realmente servitori di chi ha bisogno, camminando al fianco ma orientati in alto. Dall’intimità con il Signore attraverso l’ascolto della sua Parola e dall’Eucarestia abbiamo goduto di quella familiarità ontologica propria dei cristiani, di fratelli e sorelle che sperimentano quanto sia bello e gioioso stare insieme. Un’esperienza di Chiesa, vissuta con il padre Arcivescovo e il delegato dell’Ordo Virginum don Mario Corrado, dove proprio la compassione, la condivisione e la consolazione hanno dilatato il cuore di ognuno, aprendolo alla gratitudine e alla lode benedicente a Dio Trinità e invocata nella preghiera unanime di intercessione per tutta l’umanità ricapitolata nel cuore di Cristo.
Le consacrate dell’Ordo Virginum
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