Fase 2. Occorrerà ancora buon senso e pazienza
Continuiamo a camminare lungo il sentiero intrapreso ricordando che in questa gara non vinceranno i più veloci, ma i più resistenti. Trattasi infatti di una maratona... dimentichiamo i 100 metri
Ci siamo quasi, il peggio sembra (ci auguriamo) essere alle nostre spalle. Eppure questa tanto attesa “fase due” lascia tutti con l’amaro in bocca. Di sicuro sapevamo che non sarebbe stato un “liberi tutti” o un riprendere con la normalità delle nostre vite e con tutte le nostre buone, o meno edificanti, abitudini. Nel nuovo decreto abbiamo potuto leggere che la nostra vita sarà ancora per lungo tempo regolata da limitazioni e restrizioni che hanno messo e metteranno a dura prova il nostro desiderio (legittimo) di ritornare agli abbracci, alle cene con gli amici, ai ritrovi con i familiari.... insomma alla normalità.
Il premier Giuseppe Conte ha fatto ancora appello a quel buon senso (“responsabilità”) che finora ha consentito alla curva dei contagi di scendere e stabilizzarsi. Alla responsabilità evocata da Conte, che ha anche sottolineato gli sforzi e i sacrifici di un intero popolo, vorrei però aggiungere un altro elemento che ritengo essenziale: la pazienza. Sarà proprio questa virtù che dovrà ancora orientare il nostro agire in questi mesi (speriamo pochi) che ci separano da una vera e definitiva soluzione per sconfiggere questo male. Sì, perchè ci vorrà ancora del tempo affinchè i medici mettano a punto una cura definitiva o che gli scienziati riescano a trovare il tanto vagheggiato vaccino. Allora continuiamo a camminare lungo il sentiero intrapreso ricordando che in questa gara non vinceranno i più veloci, ma i più resistenti. Trattasi infatti di una maratona... dimentichiamo i 100 metri.
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