I Vescovi francesi sono uniti nel dolore
Parigi di nuovo nella morsa del terrore. Si sono susseguiti fino a notte tarda attentati a colpi di kalashnikov e azioni kamikaze. Il bilancio è di oltre 120 morti e di oltre 19o feriti – tra loro anche 2 italiani -, di cui 99 in modo grave. Fra i morti anche 8 terroristi (6 kamikaze). Decretati lo stato di emergenza e la chiusura delle frontiere. I vescovi francesi: “Uniti resteremo davanti a coloro che vogliono farci paura”.
Parigi in fiamme. È una notte di orrore e di carneficina quella vissuta dalla capitale francese, ancora una volta nella morsa del terrore islamista. A partire dalle 22, in vari punti della città si sono susseguiti attentati con colpi di kalashnikov, locali assaltati con fucili a pompa, kamikaze e decine di ostaggi presi. La paternità degli attentati è riconducibile al terrorismo di matrice fondamentalista islamica, infatti gli assalitori – secondo le testimonianze – hanno ucciso al grido “Allah è grande”. Il bilancio provvisorio di questo attacco all’umanità, segnato dalla scelta di obiettivi civili, è di oltre 120 morti sotto i colpi dei terroristi. Otto, invece, i morti fra gli assalitori: 6 si sono lasciati esplodere, mentre altri due sono morti sotto i colpi delle teste di cuoio francesi. Gli investigatori ritengono che ci siano altri terroristi in fuga.
Gli attacchi sono stati a tappeto e in contemporanea. Hanno preso di mira il Bataclan, sala per concerti nell’XI arrondissement, non lontano dalla sede di Charlie Hebdo, dove un centinaio di persone sono state prese in ostaggio. E ancora operazioni in corso a rue de Charonne (XI arrondissement), rue Bichat nel ristorante “Le Petit Cambodge”, rue de la Fontaine au Roi e Les Halles. Ci sono state anche esplosioni attorno allo Stade de France, alla periferia di Parigi, dove era in corso l’amichevole Francia-Germania. Il bilancio provvisorio delle vittime è di oltre 120 persone uccise. Settanta al Bataclan, 40 i morti nello Stade de France, due i terroristi uccisi, mentre altri sei si sono lasciati esplodere dopo aver ucciso persone inermi. Dozzine sono i feriti, alcuni in gravissime condizioni.
Le prime reazioni. La polizia e il comune di Parigi hanno invitato la cittadinanza a non uscire di casa mentre negli ospedali parigini è scattato il piano previsto in caso di emergenza. A mezzanotte, il presidente francese François Hollande è apparso in tv e ha parlato alla nazione. Davanti alle telecamere il presidente non nasconde il suo profondo turbamento: “Nel momento in cui vi parlo sono in corso attacchi terroristici senza precedenti nella zona di Parigi”. “Decine sono i morti e decine i feriti. È un orrore”. È stato convocato d’ urgenza un Consiglio dei ministri straordinario per fare il punto della situazione. Hollande annuncia le decisioni prese dall’Eliseo a partire dallo “stato di urgenza”. “Significa – spiega il presidente – che ci saranno luoghi che verranno chiusi, che la circolazione potrà essere vietata e che ci saranno perquisizioni che potranno essere decise in tutta l’Ile de France. Lo stato di emergenza è proclamato su tutto il territorio francese”. La seconda decisione presa è la “chiusura delle frontiere” per essere sicuri che “nessuno possa entrare nel territorio francese” e commettere altri atti terroristici.
“È una prova terribile – dice Hollande con voce emozionata – che una volta ancora ci colpisce”.
“In questo momento così difficile e per il numero così alto di vittime, per le loro famiglie, per le persone ferite, dobbiamo dare prova di compassione e solidarietà e dobbiamo dare prova di unità e di sangue freddo. Di fronte al terrore, la Francia deve essere forte. Deve essere grande e le autorità dello Stato ferme. E lo saremo. Dobbiamo anche richiamare ciascuno alla responsabilità. Ciò che i terroristi vogliono, è farci paura”. Ma la Francia – assicura Hollande – “è una nazione che sa difendersi, sa mobilitare le sue forze e che saprà ancora una volta vincere i terroristi”.
La Chiesa cattolica si stringe nel dolore e nell’orrore. È il segretario generale della Conferenza episcopale francese, monsignor Oliveir Ribadeau Dumas, a prendere per primo la parola. Lo fa con due tweet nel cuore della notte. “Uniti resteremo davanti a coloro che vogliono farci paura e rompere la nostra resistenza. L’orrore ci colpisce tutti. Proviamo compassione per tutte le vittime. La nostra preghiera sale verso Dio con Forza”.
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