Mons. Nolè: la strada giusta è quella dell'accoglienza
L'Arcivescovo ha concluso i lavori del Convegno diocesano.
A tirare le conclusioni del Convegno diocesano è stato l'Arcivescovo, monsignor Francesco Nolè. L'incipit è chiaro: "il bene della famiglia è il bene di tutti, per cui se vogliamo il bene della società dobbiamo volere il bene della famiglia". La cura della famiglia da realizzare in un'ottica di comunione, per "una Chiesa aperta a tutti", realmente "cattolica". Quello della famiglia, un vero e proprio "dono da condividere con tutti", un'esperienza da proporre, un invito a qualsiasi fratello sulla scorta del messaggio di Cristo: "vieni e vedi". Non ci sono limiti all'apertura alla grazia, nessun muro per i fratelli che vogliano sentirsi parte di una comunità. Nel cammino della vita, "è possibile incontrare anche famiglie in difficoltà". Ma "tutte le famiglie hanno difficoltà, lacerazioni, dissidi" - precisa l'Arcivescovo. "C'è chi riesce a superarle con la fede e chi meno. Noi questa speranza dobbiamo dare alle famiglie in difficoltà: le crisi si possono superare senza rompere i rapporti". "Non spezzare", un obiettivo da realizzare con la preghiera, i sacramenti, l'ascolto della Parola. Riguardo ai divorziati risposati, l'invito a "non escludere nessuno ma neppure illudere qualcuno, fare un percorso, camminare insieme".
A supportare le famiglie, in diocesi, anche i Consultori e la struttura casa sulla roccia, a Castiglione, due proposte presentate nel corso della giornata. Occasioni di ristoro spirituale, "vere e proprie finestre di speranze". Mons. Nolè invita alla lettura di Amoris Laetitia. "Dobbiamo convertirci a uno stile di vita nuovo, perché tutti trovino risposte se bussano alle nostre porte".
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