Mysterium Lunae: una bellezza per riflesso
Un messaggio per noi dalla luna: la sua brillantezza è tale
perché riflette la luce del sole che è Cristo stesso.
Il satellite della Terra, affascinante
per la sua bellezza, fa sognare
gli amanti, incuriosisce i
cercatori dello spazio, accompagna
il passo dei pellegrini
e le traversate dei naviganti.
Eppure è un corpo celeste apparentemente
arido. Si fatica
a cercare l’acqua, una qualche
piccola forma di vita, ma ancora
nulla di certo se non allo stato
ghiacciato o gassoso. Eppure
è bella, tanto bella. Figura di
una bellezza che può essere anche
nostra. I padri della Chiesa
e lo stesso Concilio Vaticano II
ne richiamano la forte simbologia
ecclesiologica. La sua bellezza,
la sua brillantezza, è tale
perché riflette la luce del sole
che è Cristo stesso. È questa è
anche la vita del cristiano che
emette bagliori non suoi, basta
pensare alla storia della santità
proclamata o nascosta. Appesa
nell’alto dei Cieli, l’autore della
Genesi, la vede posta lì ad
illuminare la notte, ad illuminare
con una luce tenue e non
invadente , la tenebrosa notte.
Il suo divenire, il suo mutare,
ricorda le stagioni della vita,
il passare del tempo; è lei che
scandisce i ritmi della natura
e tante volte anche della vita
dell’uomo. Dalle nostre parti,
nella vita e nella saggezza
contadina, si guarda alla luna
per avviare una piantagione o
travasare il vino. Nella religiosità
popolare è il trono che si
incurva per accogliere la Vergine
Maria, anche lei simbolicamente
richiamata da essa in
rapporto al Sole della Vita.
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