Siamo così piccoli nella galassia
Ci siamo messi nuovamente in ascolto, ancora una volta con gli occhi al cielo per cercare di capire e provare a raccontare ai nostri lettori quali sono gli ultimi passi fatti dalla ricerca scientifica
Correva l’anno 2013 quando per la prima volta, come redazione di Parola di Vita, abbiamo iniziato in maniera “ufficiale” il nostro piccolo cammino di scoperta della volta celeste. Ci siamo tuffati con stupore e curiosità, animati dall’intrepido desiderio di vedere, raccontare e indagare su uno dei misteri - l’universo - che da migliaia di anni affascina e disorienta l’essere umano.
Sembrano passati diversi anni, - in realtà nemmeno secondi se li dovessimo misurare in relazione ai tempi con i quali si misurano gli eventi cosmici - da quando, come accennavo sopra ci recammo a visitare il Cern di Ginevra, fondato nel 1954, e uno dei più prestigiosi poli di ricerca sulla fisica delle particelle del mondo. Lì, accompagnati da scienziati e ricercatori, tra cui tantissimi italiani che sono a capo di numerosi gruppi di ricerca, abbiamo avuto la possibilità di visitare uno dei principali modelli di cooperazione nel campo della ricerca e per lo sviluppo dei popoli, all’indomani delle pubblicazioni sul bosone di Higgs. Siamo stati sul posto per ascoltare dalla voce degli scienziati e “vedere” da vicino quella che venne soprannominata come la “scoperta” del millennio. Abbiamo cercato di capire e di raccontare cosa sia l’acceleratore nucleare di 27 Km che ha raccolto e continua a fornire dati preziosissimi sul primo miliardesimo di secondo dopo il big bang.
Qualche mese dopo ci siamo rimessi in cammino e nel dicembre dello stesso anno ci siamo recati presso la Specola Vaticana ad Albano Laziale, a trenta chilometri da Roma, dove abbiamo avuto la possibilità di incontrare il direttore, padre Josè Gabriel Funes, che ci ha guidati ed ha risposto alle nostre, alcune volte ingenue, domande e alle nostre curiosità. Fu quella la prima occasione per parlare di meteoriti, galassie, pianeti e dello stretto rapporto tra scienza e fede all’interno di uno dei luoghi di ricerca più importanti della nostra Chiesa che venne fondata nel 1881 da Leone XIII che volle questo istituto di ricerca soprattutto per un motivo apologetico e che oggi fa parte del dialogo che la Chiesa ha con il mondo delle scienze e della cultura.
L’anno successivo, nel 2014, la nostra redazione ha avuto la fortuna e il privilegio di incontrare uno dei più importanti e prestigiosi scienziati al mondo: il professor Antonio Zichichi. A Cosenza per una conferenza ci ha spiegato, rispondendo a tutte le nostre domande, come la Scienza sia profondamente e indissolubilmente legata alla ricerca e alla cultura cattolica ricordando che “Galilei era un credente che ha voluto cercare le impronte del creatore”.
A distanza di qualche anno, con il dono della presenza direttamente nella nostra redazione di una scienziata di fama mondiale, l’astrofisica Sandra Savaglio, siamo voluti ritornare con rinnovato entusiasmo sull’argomento.
Ci siamo messi nuovamente in ascolto, ancora una volta con gli occhi al cielo per cercare di capire e provare a raccontare ai nostri lettori quali sono gli ultimi passi fatti dalla ricerca scientifica. L’incontro con l’astrofisica, che da qualche tempo è ritornata ad insegnare nell’Università della Calabria, e con il suo nuovo libro “Tutto l’universo raccontato a chi ha poco spazio-tempo” è stato per noi un dono, un momento per fermarci nuovamente a riflettere, a cercare di capire, a fare domande. Il nostro viaggio continua.
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