Prossimità gratuita di Dio
Arriva anche online la rubrica di PdV sulla dottrina sociale della Chiesa. E' l'occasione per prepararci alle Settimane sociali dei Cattolici Italiani di Cagliari 2017.
![foto La difesa del popolo foto La difesa del popolo](/var/paroladivita/storage/images/rubriche/dottrina-della-chiesa/prossimita-gratuita-di-dio/2219227-1-ita-IT/Prossimita-gratuita-di-Dio_articleimage.jpg)
Gettando uno sguardo sulle origini remote della dottrina sociale della Chiesa dobbiamo fermarci all’esperienza storica e di fede vissuta da Israele con Dio. Egli si è manifestato nella vita del popolo; il mistero si è in qualche modo rivelato. Infatti, quando si parla di cristianesimo, è bene precisare che non si tratta di una religione, bensì di rivelazione, poiché è Dio che prende l’iniziativa; nei confronti dell’uomo.
Ci ricordano le pagine dell’Esodo che Dio è vicino al suo popolo oppresso dalla schiavitù e prontamente interviene per liberarlo: «Il Signore disse: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto”» (Es 3,7-8).
Il suo nome, infatti, è indice di presenza: «Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono”» (Es 3,14).
Alla sua prossimità gratuita, Dio lega l’offerta della salvezza, culmine del rapporto comunionale con Lui: l’Alleanza.
Sul monte Egli dona la Legge, le “dieci parole”. Esse sono l’emblema di una vita sana, redenta, libera.
Da esse derivano, non solo l’armonia con se stessi e con gli altri, ma anche le relazioni sociali.
Perciò, i doni di liberazione, terra promessa, Alleanza e decalogo, insieme agli impegni della giustizia e della solidarietà, regolano la vita societaria in Israele.
Anche il racconto della creazione tende a questi fulcri antico-testamentari.
Infatti possiamo riscontrare la radice di tutti i mali, anche sociali, in quella tragica esperienza raccontata da Gn 3: il primo peccato. Essa costituisce l’origine del disordine in cui l’umanità si è trovata successivamente, e la causa di tutte quelle situazioni che attentano alla dignità della persona (nella sfera economica, nella vita politica, nella giustizia e nella solidarietà).
Nei secoli successivi, fino agli eventi neo-testamentari, la predicazione profetica si concentrerà sul ricordo di tutti questi eventi.
La gratuità è indubbiamente presente nella vita dell’uomo. Noi viviamo la stupefacente esperienza del dono; siamo fatti per il dono. «Esso ci precede nella nostra stessa anima quale segno della presenza di Dio in noi e della sua attesa nei nostri confronti» (Benedetto XVI, Caritas in veritate 34).
La stessa creazione è figlia della gratuità divina; essa è il progetto dell’amore di Dio. «Il mondo proviene da una decisione, non dal caso o dalla casualità, e questo lo innalza ancora di più. Vi è una scelta libera espressa nella parola creatrice» (Francesco, Laudato si’ 77).
La redenzione offertaci da Dio è opera della sua misericordia. «Non esiste azione umana, per buona che possa essere, che ci faccia meritare un dono così grande. Dio, per pura grazia, ci attrae per unirci a Sé» (Francesco, Evangelii gaudium 112).
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