Cosenza inguardabile, Pierini evita la sconfitta nel finale.
Una prodezza di Pierini evitata al Cosenza il quarto insucesso consecutivo. In negativo, ancora, la difesa (e il portiere). Fischi dei tifosi.
Cosenza che hai? Alla fine non hai perso, invertendo la rotta delle ultime tre partite, ma quanto hai fatto vedere non è assolutamente confortante. Alla fine lo stadio ha fischiato la squadra presentatasi sotto gli spalti. Il pareggio cambia di poco quanto fatto vedere nel corso della gara. Una formazione a larghi tratti spenta, senza idee, immobile, incapace di pungere, colpire, creare le condizione per fare goal. Pierini, con un bel tiro, ha evitato il peggio dopo il nuovo schiribizzo della difesa (portiere compreso) sul goal di Marsura. Non varia granché in classifica, anzi, i Lupi dovranno aspettare il risultato del Trapani (impegnato domani contro la Cremonese) per non finire proprio ultimi. Non si vince contro il Livorno dal 30 novembre 1986. 1-0, rete di Giansanti.
Cosenza spento.
La scelta di non snaturare l’assetto tattico non paga nell’esito del campo. L’unica variazione rispetto alla precedente puntata è la sostituzione Sciaudone-Bruccini, con il secondo che non figura neanche nei nominativi componenti la panchina. Il Cosenza nel primo tempo parte bene. Nei primi 10 minuti, Machach torna allo spartito di Benevento. Corsa, salto dell’uomo e questa volta, maggiore cooperazione con i compagni di squadra. Finito il tempo elencato, il motore che tiene in attivo il Cosenza scala di marcia fino ad andare in folle. I labronici, invece, lo accendono in terza, andando vicini a gelare lo stadio. Kanouté, elogiato fino alla scorsa partita, è poco lucido nel controllo palla. A inizio secondo tempo, Braglia lo sostiuisce. Marsura, al 10’, gli ruba il pallone e si invola sulla fascia. Servito Agazzi dal limite, la botta del centrocampista toscano sfiora la porta di Perina. La conclusione, però, è deviata. Dal successivo calcio d’angolo, capitan Luci arpiona in aera e, di destro, sfiora l’incrocio alla sinistra di Perina. La formazione allenata da Roberto Breda, scesa in campo con il 3-4-3, si aggira attorno al possesso dei padroni di casa. Quando, in particolar modo il centrocampista senegalese, si vede il giocatore rossoblù tentennare nella scelta di gioco, ecco che Marsura a turno con il corrispettivo di centrocampo Porcino, ci si avvinghiano nel togliere palla e ricercare la punta Raicevic. Di tutt’altro aspetto il Cosenza, che al 37’ perde Lazaar costretto ad uscire in luogo di Bàez. Svanito l’approccio contro le Streghe, il passaggio ad un tatto blando e morbido alla gara fa infuriare il pubblico di casa nel finale di primo tempo, nel quale i Lupi hanno rischiato di imbarcare acqua. Marsursa è molto ispirato. Al 40’ Raicevic è in forte ritardo sul suo traversone, mentre, due minuti dopo, è l’attaccante che restituisce il favore all’ex Venezia. Il suo tiro termina sul fondo.
Pasticcio difensivo, l’ennesimo.
La sberla, che fa cadere un Cosenza barcollante, arriva in apertura di secondo tempo. Perina, in uscita, respinge un traversone di Marras che aveva superato la retroguardia silana ponendo Raicevic da solo innanzi la porta. Il scomposto rinvio fa rimbalzare il pallone sui piedi di Marsura che non si fa pregare nel battere a rete con un pallonetto dalla distanza. Perina, fuori dai pali, non può nulla. Grande è la sua parata, al 18’ su Marras in progressione. Il Marulla rivede gli spettri delle ultime due sconfitte di fila qui rimediate. Tristezza quasi levata al 20’. L’urlo è rotto in gola poiché il cross dalla destra, sfiorata da Riviére e da Boben si ferma, quasi, sulla linea di porta, per poi venire scacciato da un labronico. Altro flebile tentativo al 28’ con Pierini, ma Zima riesce a fugare ogni incertezza.
Il Cosenza immobile...
Forse il doppio impegno ravvicinato, la preparazione individuale estiva di alcuni e i relativi problemi fisici. Tuttavia, nel corso dei 90 minuti l’impressione più forte è quella di un forte immobilismo mentale da parte dell’undici rossoblù. Un abisso rispetto a Benevento, dove una squadra spigliata e ingenua aveva tanto da recriminare alla luce del risultato finale.
…Pierini no.
Ai due di difesa e centrocampo, in conclusione di partita, Nicholas Pierini, quando tutto sembrava perduto, si inventa un tiro bello, a giro, da fuori che abbatte Zima. Il che non cambio nulla sulla composizione della gara.
Il tabellino
COSENZA (3-5-2): Perina; Idda, Monaco, Legittimo; Corsi, Kanouté 5 (1’ st Broh), Greco, Sciaudone, Laazar 6 (37’ pt Bàez); Riviére, Machach 5 (14’ st Pierini). A disposizione: Saracco, Capela, Carretta, D’Orazio, Trovato, Kone, Bittante. Allenatore: Braglia.
LIVORNO (3-4-3): Zima; Boben, Di Gennari, Bogdan; Del Prato, Agazzi, Luci, Porcino 6 (27’ st Gasbarro) ; Marras, Raicevic 6 (25’ st Mazzeo), Marsura 7 (30’ st Murilo). A disposizione: Ricci, Plizzari, Gasbarro, Braken, Stoian, Ruggiero, Gonnelli, Morganella, D’Angelo, Rizzo. Allenatore: Breda.
ARBITRO: Ros di Pordenone.
MARCATORI: 7’ st Marsura (L), 49' st Pierini (C).
NOTE. Campo in sufficienti condizioni di gioco. Spettatori: 6323 spettatori totali di cui 4577 paganti, 1696 abbonati. Incasso di 65.821 euro. Ammoniti: Monaco, Greco (C), Porcino (L). Espulsi: nessuno. Angoli: 6-2. Recuperi: 3' pt – 4' st.
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