Derby emozionante, ma nessuno lo sblocca. Allo Scida finisce 0-0
Derby giocato. Tanti i rimorsi in casa Cosenza per le occasioni sprecate. Nel finale espulso Sciaudone.
CROTONE. Un pareggio e non pochi rimorsi, all’esordio stagionale in campionato per il Cosenza di Piero Braglia. In Lupi rossoblù ribaltano i pronostici avversi e il divario tecnico dei rivali. Il confronto, aperto e combattuto a testa alta, vede il Cosenza, a tratti, prendere con vigore e coraggio le redini del gioco, con il Crotone proteso al gioco di rimessa. La pecca, la lacuna evidente si mostra, subito, con tutta la sua evidenza. Questo attacco, se dal punto di vista dei movimenti, del fraseggio dimostra buoni spunti di miglioramento, perde in efficacia di produrre il fatto concreto: il goal. Carretta ha da mangiarsi più di una mano, dato che dai suoi piedi sono provenuti le precipue azioni di marca cosentina. Alla fine l’espulsione di Sciaudone ha ridotto l’intensità cosentina, costringendo il gruppo a pensare quasi solo alla fase difensiva. Inutile sottolinearlo. Attacco e centrocampo vanno rinforzati.
Le scelte degli allenatori.
Braglia parte con il 4-4-2. Carretta affianca Litteri in attacco, mentre Baez e Pierini gestiscono gli scambi esterni. In difesa Corsi vince il ballottaggio con Bittante. Tutto confermato in casa Crotone. Stroppa schiera i suoi con il suo 3-5-2. Barberis direttore d’orchestra, Simy e Messias addetti del reparto avanzato.
La chiave tattica delle due squadre.
Primo tempo ad alta intensità. Il Crotone prova a colpire subito lo scafo silano, Simy dopo 26 secondi esatti, ricevuto palla da Benali (uomo cross dei pitagorici) per poco non batte Perina. Il Cosenza non si fa sorprendere e riequilibra immediatamente i propositi bellicosi della squadra di Giovanni Stroppa. Se la scelta del modulo ha riservato non pochi problemi all’allenatore grossetano, Braglia decide di renderlo superfluo adottando un metodo di gioco lontano dalla rigidità tattica tipica, tra le altre cose, del classico calcio italiano. E allora il gioco dei Bruzi si sviluppa in tre fasi. Durante l’impostazione del gioco il basilare 4-4-2 deforma in una sorta di 4-2-4, mentre nel corso della copertura il jolly Baez arretra sulla linea dei difensori ponendo gli stessi sul dispiegamento a 5, mentre in avanti restano Pierini, Litteri e Carretta, addetti al pressing sui portatori di palla avversari (Barberis su tutti), con Sciaudone e Bruccini atti al mantenimento dell’equilibrio nel reparto arretrato. Il Crotone sviluppa le sue manovre a partire dai piedi di Barberis, ma gli affondi arrivano dalle praterie laterali. Benali è un esterno aggiunto, da lui vengono i principali palloni alle teste dei compagni. Messias si muove avanti e dietro per non dare punti di riferimento.
Palo e fuorigioco fermano il Cosenza.
Al 7’ Bruccini firma il primo acuto di marca cosentina, tiro da calcio piazzato che termina leggermente fuori. Il Cosenza ha l’iniziativa di gioco, i pitagorici sono attendisti, ma quando vedono un varco si ci fiondano. Al 19’ di nuovo Simy sfiora il vantaggio. Corsi salva sulla linea al 33’ un tiro a botta sicura di Simy. Poco dopo è Perina che devia alto un tiro di Messias. Tuttavia, è il rischio più brutto lo corre proprio il Criotone. 38’, ripartenza di Carretta che si accentra e fa partire un tiro a giro. Cordaz lo devia sul palo interno, il pallone torna in campo, Sciaudone lo butta dentro, ma è in fuorigioco.
Rosso di sera... “mal” tempo...
Il Cosenza ha azzerato il divario tecnico con i dirimpettai. Tuttavia, nella zona nevralgica del campo, l’area di rigore, la precisione e a tratti il gioco di squadra non sembra essere il forte attualmente. Braglia, visto di quanto sta avvenendo sul terreno di gioco, del fatto che la sua squadra ha resistito alla botta pitagorica e sfoderato un convinto contrattacco, sistema meglio la squadra. Capela subentra a Litteri, così i calciatori in casacca all white passano ulteriormente ad un altro modo di gioco, il 3-4-3. Con l’attacco spuntato, formato da Baez, Pierini e Carretta. Corsi e Legittimo salgono a coprire le corsie laterali. La soluzione sortisce quasi l’effetto sperato. Al 14’ errore da penna rossa di Gigliotti, Carretta, costretto a tirare con il destro, impegna Cordaz. E’ l’occasione che farà conseguire tanti rimorsi, dopo che al 33’ viene sbattuto fuori, per somma di ammonizioni, Daniele Sciaudone, perno del centrocampo brogliano. Da lì il Cosenza non può che barricarsi in difesa. Attacco sterile e squadra in 10, i due allarmi color rosso della serata cosentina. 36’ Messias dalla destra crossa per Golemic, che spara, però, troppo alto. I Lupi al 42’ si destano in contropiede: cavalcata di Moreo che lancia al galoppo Baez. L’uruguagio, in area, riesce soltanto a impegnare docilmente Cordaz, dimenticandosi di servire Monaco, liberissimo al centro. Risposta immediata dei padroni di casa, quello di Zanellato è un siluro che si disperde sulla fondo, ma di molto poco.
Il tabellino
CROTONE (3-5-2): Cordaz; Golemic, Spolli 6,5 (6’ st Cuomo), Gigliotti; Molina (25’ st Evan’s), Benali, Barberis, Zanellato, Mazzotta (18’ st Mustacchio); Simy, Messias. A disp.: Figliuzzi, Festa, Bellodi, Crociata, Gomelt, Karbo, Zak, Panza, Nanni. All.: Stroppa.
COSENZA (4-4-2): Perina; Corsi, Idda, Monaco, Legittimo; Pierini 5,5 (29’ st Moreo), Sciaudone 5,5, Bruccini, Baez; Carretta 6,5 (34’ st Broh), Litteri 5 (11’ st Capela). A disp.: Saracco, Schiavi, Trovato, Bittante, Kanoute. All.: Braglia.
ARBITRO: Marinelli di Tivoli.
MARCATORI:
NOTE. Terreno in buone condizioni. Spettatori: . Ammoniti: Golemic (Kr), Sciaudone, Monaco (Cs). Espulsi: Sciaudone (Cs). Al 34’ del secondo tempo viene espulso il direttore sportivo del Cosenza Stefano Trinchera. Recuperi: 2’ pt - 5’’ st
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