Dopo Pescara. Ora serve un miracolo sportivo per mantenere la B
Cosenza al palo a 20 punti, le altre sono lontane. La permanenza in cadetteria si fa davvero dura.
A mente calda è anche facile scrivere della sconfitta del Cosenza a Pescara. Immeritata, sfortunata, clamorosa, incredibile, rocambolesca. Drammatica.
E quando si dice "drammatica" vuol dire che si è già fatto un passo in più. Anzi, un altro passo verso il baratro di una stagione maledetta sì, ma anche sbagliata. Giusto, allora, che a mente calda se la si prenda con il mondo, con la ruota che non gira, con l'arbitro, con la zolla di terreno, ma bisogna andare più in profondità.
La situazione del Cosenza a questo punto della stagione, 3 febbraio 2020, è disperata. Terz'ultimi con 20 punti a meno 7 dalla zona tranquillità e a 3 punti dalla piccola ancora di salvezza quart'ultimo posto, occupato a tutt'oggi dalla Cremonese, che però ha una gara in meno. Ci vuole un miracolo sportivo, insomma. Non importa neanche più se la rosa è competitiva o meno, se la piazza ha appeal o meno, occorre solo fare punti e sperare che quelle che sono più su si fermano di botto tutte insieme. A conti fatti non sappiamo neanche più se Braglia dovrà fare le valigie.
Non ci illudiamo che sia facile, anzi che succeda. Anzitutto perchè il Cosenza di punti proprio non riesce a farne più. Come invertire questo trend? Basta una vittoria? Forse, o forse questo campionato ci ha insegnato che la continuità di risultati non abita proprio a Cosenza. Aspettiamo una smentita perché noi questa B non vorremmo proprio mollarla.
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