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Questo Cosenza è una sorpresa continua!

La squadra di Roselli non ti dà mai l'impressione che possa veramente farti male, mai la percezione che possa schiacciarti; anzi, spesso non riesce a sviluppare trame, difficilmente ti strappa un applauso. Però è solida, sa difendere e, di punto in bianco, quando nessuno se l'aspetta, ti colpisce.

Parole chiave: cosenza calcio (110), lega pro (86)
foto La Presse

Quando si vince siamo tutti più contenti. Anche se il gioco non fa stropicciare gli occhi e si soffre tanto, fino al 90' e oltre. Finché quei palloni che arrivano pericolosi in area non vengono allontanati, neutralizzati, o si pedono lontani dai due legni. E' stato così contro il Francavilla, nel finale al cardiopalma che ha messo a dura prova anche la lucidità del fischietto di turno. Lo è stato a Fondi, quando quel diavolo di Calderini, con il pregevole apporto di D'Agostino e Tiscione, hanno messo a dura prova la tenuta della migliore delle retroguardie del torneo. Alla fine, appunto, è andata bene. Tedeschi, col pregevole assist del direttore di gara, e Filippini, alla sua prima gioia stagionale, hanno permesso alla banda Roselli di mettere nel sacco tre punti preziosissimi.

La classifica dà ragione ai lupi. Sedici punti in otto partite, media di due punti a match, cinque gare vinte su otto. In pochi, dopo le partenze eccellenti in direzione Lecce - quasi univoca la direzione - speravano di essere lassù a questo punto della stagione. Oltre un quinto di campionato è andato via. Ne mancano trenta. Sono veramente tante, ci sarà da divertirsi, da sognare e soffrire, sperare e tremare, esultare e gioire. Foggia e Lecce hanno trovato sulla loro strada il cartello dello stop: glielo hanno esibito rispettivamente Akragas e Vibonese (bravi ai calabresi!). Al momento, non vedono nessuno all'immediato orizzonte. Rimangono le favorite, ma questo campionato non è facile. Almeno in questo frangente della stagione, sono tante le squadre ostiche, tanti i campi difficili, dove ogni punto racimolato è guadagnato. La corsa è troppo lunga per pretendere di girare sempre a mille. Il Cosenza, da canto suo, è una squadra dai mille volti. Soffre spesso, ma è capace di chiudersi a riccio con una buona lucidità. Tra le sue fila, vanta il miglior portiere della categoria, dell'intera Lega Pro, quel Pietro Perina che, se continuerà a questi livelli, sarà presto appetito dai migliori club delle categorie superiori.

Il Cosenza è una squadra - sorpresa. Perchè? Semplicemente perché non ti dà mai l'impressione che possa veramente farti male, mai la percezione che possa schiacciarti; anzi, spesso non riesce a sviluppare trame, difficilmente ti strappa un applauso. Però è solida, sa difendere e, di punto in bianco, quando nessuno se l'aspetta, ti colpisce. In questo, ruolo essenziale giocano Statella, il vero leader di questa squadra (l'espulsione ricevuta gli farà tirare il fiato, mica è un male!) e quel pizzico di fortuna che non guasta mai. La fortuna, però, non è frutto del caso, quanto di una rosa di uomini desti per novanta minuti, bravi a farsi trovare al posto giusto all'attimo giusto. Come Filippini, che in tuffo ha gonfiato la rete fondana, alzando per la prima volta le mani al cielo con la sua nuova maglia. Il Cosenza non ti fa mai abbassare il capo, perché per un qualche motivo, per una certa qual ragione è capace di colpire, di fare male. E' un pregio, e serve a sopperire a quegli evidenti limiti tecnici che la rendono inequivocabilmente inferiore alle corazzate Lecce, Foggia e Matera.

E allora pedalare, senza fermarsi mai...

Questo Cosenza è una sorpresa continua!
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