Arte e fede si incontrano
Nella parrocchia di Sant'Antonio avviato un percorso di catechesi tra Vangelo e arte.
La storia della Chiesa si intreccia indissolubilmente con l’evoluzione delle arti visive che, sin dai primordi della paleocristianità, sono state un tramite identificativo per le prime comunità dei seguaci di Cristo, che si riunivano segretamente per rifuggire le cruente persecuzioni, durate almeno sino al III secolo, sotto l’imperatore Diocleziano.
Col passere del tempo, l’arte è divenuta quella che viene definita Biblia Pauperum, cioè Bibbia dei poveri, in riferimento non solo a coloro i quali erano privi d’intelletto, ossia gli illetterati in senso stretto, ma anche a quelli che erano poveri di spirito, ossia, lontano del senso della religiosità cristiana e dei suoi dogmi.
Ecco fiorire cicli pittorici, edifici sacri, le grandi committenze papali, ed ecclesiastiche in generale, che a tutt’oggi abbelliscono le nostre chiese e i nostri musei. Ogni oggetto sacro commissionato ad un’artista, aveva un compito specifico: che fosse un oggetto liturgico, una pala d’altare, un mosaico, il senso evangelizzatore era sempre alla base del tutto. Gli artisti, infatti, si attenevano sempre e rigorosamente alle fonti ufficiali o, comunque, riconosciute come consultabili: dalla Sacra Bibbia, ai Vangeli, dai testi patristici a quelli liturgici, dai Liber Pontificalis agli Itineraria, dalle agiografie ai testi apocrifi (lo stesso Giotto, per affrescare il bacio di Anna e Gioacchino alla porta aurea, nella Cappella degli Scrovegni, ne fa uso). Nel corso dei secoli, gli stessi pontefici, a vario titolo, hanno compreso appieno l’importanza dell’arte in questo contesto di conoscenza e approfondimento della fede, promuovendola e tutelandola. Per citarne alcuni, si ricordi Gregorio Magno, che, nel 600, ne discute in una lettera con il vescovo iconoclasta Severus, il mediceo Leone X, che nel XVI secolo, diede grande slancio alla produzione artistica, sino ai contemporanei Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco. Da tutto ciò nasce l’idea e la forte volontà, di realizzare una catechesi innovativa, che utilizzi le opere d’arte, per riflettere sui grandi temi della spiritualità, partendo da un’epoca ben precisa, cioè il Medioevo, periodo in cui la stessa ha ormai raggiunto la sua stabilità dottrinale e organizzativa, per arrivare alle manifestazioni contemporanee. Gli incontri sono tenuti dalla dott.ssa Raffaella Buccieri, storico dell’arte e docente di Iconografia e Arte Cristiana, presso il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Religiose dell’ISSR “San Francesco di Sales” in Rende, e da Padre Giuseppe Grabriele Murdaca, dell’Ordine dei Frati Minori della comunità parrocchiale di Sant’Antonio da Padova in Rende. La catechesi ha avuto inizio lo scorso 12 ottobre e, con cadenza quindicinale, proseguirà presso la Sala Santa Chiara della sopracitata parrocchia. Il prossimo appuntamento è fissato al 26 ottobre, ore 20:30. Gli incontri sono aperti a tutti.
Maria Chiara Buccieri
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