Bravi i cosentini, stanno a casa. Cronaca di mercoledì 11 marzo
La città non è certo vuota, ma ma le regole vengono per lo più rispettate. In banca e in farmacia si entra uno alla volta, i supermercati non sono più assaltati come ieri.
I cosentini stanno facendo i bravi. Stanno a casa. Corso Mazzini, nella mattinata dell'11 marzo, di certo non è stile coprifuoco, ma non c'é neanche la folla quotidiana della normalità. Giusto che sia così, che ci siano le maggiori accortezze per evitare i contagi da virus.
Certo, c'é chi non rinuncia alla propria passeggiata, al bar di tutti i giorni, alla chiacchierata con gli amici; c'é chi lavora, e che per le tanto esplicitate necessità è costretto a spostarsi. In due giorni, però, il clima è quello dell'emergenza, della straordinarietà. Molti indossano mascherine, di colore verde o bianco, altri dei guanti. L'impressione è che i cosentini abbiano capito, abbiano metabolizzato il concetto di "metro di distanza". Banditi baci, abbracci e le nostre tipiche e confidenziali pacche sulle spalle. Bar aperti, la maggior parte, ma pochi avventori, anche se qualche commessa, come ogni giorno, fa la spola sull'isola pedonale per il servizio a domicilio o all'ufficio. Barlumi di normalità, insomma, in attesa che passi la nottata. Saracinesche per lo più abbassate, sembra ferragosto. Qualcuno, però, resiste, anche se - probabilmente - senza battere scontrini. Un'occasione, abbiamo notato, per sistemare vetrine e scaffali, in attesa di riaccogliere i clienti. E visto che in tempo di prudenza è utile spendere il tempo leggendo, qualche libreria del centro è aperta. In vetrina nessun volume che parla di epidemia o carestia o calamità varie, ma qualcosa di più leggero, o di particolarmente attuale. Per la maggiore ci vanno i romanzi. Prudenza massima, nei servizi essenziali.
Dinanzi alle banche, per prelevare, si entra uno alla volta, a debita distanza; stessa cosa per le farmacie, dove chi ha necessità trova il personale con mascherine e guanti. Nella giornata di martedì, in città sono arrivate tante mascherine; si notano, evidentemente, passeggiando per la città. Massima precauzione anche nei supermercati. Dopo l’inutile assalto post decreto governativo, con inevitabili e incomprensibili assembramenti, al mercoledì mattina la situazione è diversa. Distanza di sicurezza, dipendenti “incelofanati”, ma senza resse.
Stiamo andando per la strada giusta. Ci vuole pazienza.
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