Candele accese per la preghiera e nostalgia di un San Giuseppe normale
La preghiera dei cosentini nel giorno più difficile per la Calabria.
È stata la giornata più difficile per la Calabria, con 40 casi di coronavirus accertati. Un numero in crescita, come peraltro previsto dagli esperti.
Ma è San Giuseppe, è la festa del papà. E dalla parrocchia di San Gaetano giungono le foto della preghiera e della benedizione alla città con il simulacro del Patriarca sul sagrato. Un modo per non far mancare un appuntamento che, a questi lidi, è tradizione e tradizioni
Come quella della fiera, quest'anno annullata, con gran dispiacere dei cosentini. O come quella della zeppola, anche se molti hanno ovviato facendosela in casa.
Il resto, al di là di qualche "passeggiata" di troppo, è una città deserta. Le forze dell'ordine non coprono sempre tutte le zone della città, ma l'impressione - dal piccolo osservatorio che abbiamo - è che le prescrizioni si stiano in linea di massima rispettando. Per ora la situazione all'ospedale dell'Annunziata è sotto controllo.
Nel giorno di San Giuseppe, la Chiesa italiana ha scelto di radunarsi per la preghiera del Rosario comunitario. Un momento che, per tanti cattolici, è una vera e propria occasione. Intanto, su alcuni balconi, sono comparsi piccoli stendardi di Gesù Crocifisso con un'invocazione di salvezza, realizzati dal Santuario della Riforma. In città e nell'area urbana tante le candele sui balconi, segno di una presenza che vuol dire fede e speranza.
Oggi le campane sono suonate più volte, non solo alle 7, in comunione con l'Arcivescovo, ma anche pochi minuti prima delle 9. L'Italia è unita nella comune supplica.
La preghiera è un'arma che non spara, ma avvicina.
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