La liturgia va in onda dal balcone
La celebrazione di padre Vincenzo Arzente ha coinvolto tutti i condomini, per una domenica di preghiera comunitaria davvero speciale.
Chi conosce padre Vincenzo Arzente sa che ama stare in mezzo alla gente e, con l’allegria che lo ha sempre contraddistinto, portrea ad ognuno il messaggio di Cristo e di San Francesco di Paola. Padre Vincenzo appartiene all’Ordine dei Minimi fondato dal Santo taumaturgo paolano e opera pastoralmente a Lamezia Terme, nella parrocchia minima di Sambiase. Ieri il frate Minimo ha celebrato la Santa Messa in maniera ‘alternativa’ sottolineando che, nonostante il periodo storico che l’Italia sta vivendo a causa dell’epidemia di Covid 19, la Chiesa è pronta a plasmarsi e stare vicino ai fedeli anche in questo momento difficile. Stare vicini alla maniera di padre Vincenzo significa anche celebrare la Santa Messa sul balcone di casa sua se necessario. Un rione dove i palazzi sono di rimpetto e dove i fedeli hanno potuto ascoltare la Santa Messa quaresimale affacciati dal balcone o dalle finestre di casa. Abbiamo sentito padre Vincenzo che ci ha spiegato la necessità di questa scelta che nasce dal profondo dalla sua vocazione missionaria minima. «In questo tempo difficile ho la fortuna di abitare in un quartiere molto popolato. I miei vicini sanno che ogni giorno celebro l’Eucarestia da solo. Ci eravamo proposti, proprio su richiesta dei miei vicini di casa, di vivere la Via Crucis dai balconi ma il tempo purtroppo non ci ha aiutato e quindi abbiamo optato per celebrare la Santa Messa. E’ stato un momento molto bello e sentito. In questi giorni avvertiamo che c’è il bisogno di mantenere quel contatto con Dio attraverso la preghiera. In tanti hanno partecipato dai balconi ed è stato un momento di grande silenzio e partecipazione anche perché c’era il desiderio di vivere l’Eucarestia che già da tempo è sospesa almeno nella parte della celebrazione con il popolo». Padre Vincenzo Arzente ha sottolineato la necessità di affidarsi al Signore ed ai nostri Santi, a San Francesco di Paola, suo padre Fondatore al quale al termine della Messa hanno rivolto la preghiera di affidamento che tradizionalmente recitano nella parrocchia lametina. L’ inno al Santo di Paola che si tramanda di generazione in generazione è stato innalzato dai fedeli e narra la protezione di san Francesco in questi momenti difficili: “o San Francesco nostro protettore prega per noi il nostro Redentore, giorno di gloria o giorno di pianto o san Francesco ci accogli sotto il manto”. Padre Vincenzo al termine del suo messaggio per Parola di Vita ha sottolineato che conta, nei giorni che verranno, di vivere altri momenti belli come quello vissuto ieri. «Ho voluto rispondere ad un bisogno dell’anima che in questo tempo sta emergendo e che è motivo di speranza perché la forza non può venire da nessun’altra parte se non da Colui che ci ha creati e dal Signore che ci ama immensamente. D’altronde – conclude padre Vincenzo Arzente O.M.- l’acqua che il Signore ci dà in questo momento per noi, non è altro che l’acqua della speranza da versare in questo momento difficile senza lasciarsi impaurire ma avendo la certezza nel cuore che alla fine ce la faremo ed andrà tutto bene. Questo ottimismo contraddistingue il cristiano e nasce proprio dalla fede». Con un forte abbraccio virtuale padre Vincenzo ci ha salutati con la certezza che il Signore, Maria Santissima e san Francesco di Paola ci custodiranno e ci proteggeranno sempre. Padre Giovanni Sposato, Correttore della Comunità dei Minimi di Lamezia, dal terrazzo del convento minimo ha tenuto un momento di preghiera al quale in tanti, sui balconi, hanno partecipato pregando insieme a lui.
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