Cosenzopoli... città in scatola
Il gioco di società made in Cosenza creato da Emilia Palumbo e Giuseppe Biscardi
Quando gli “imprevisti” si trasformano in “sciuddru” e le “possibilità” in “jonna” e invece di “Vicolo stretto” abbiamo “Piazza Riforma”… capiamo subito che quello che abbiamo difronte non è solo un simpatico gioco da tavolo, ma una geniale intuizione di un gruppo di giovani che, grazie alla loro creatività, hanno messo insieme la bellezza e le particolarità della nostra città trasformandola in “Cosenzopoli”. È nato così il gioco di società made in Cosenza creato da Emilia Palumbo e Giuseppe Biscardi dell’Associazione culturale “Accordo Giusto”, che del più noto e longevo Monopoly hanno preso in prestito solo l’intuizione di base. Li abbiamo incontrati per farci raccontare com’è nata l’idea di mettere la città bruzi all’interno di una “scatola”.
Quando è scattata la scintilla?
Tutto è iniziato passeggiando per corso Mazzini, tra le vie delle nostra città, guardando le ZTL… così una sera, intorno ad una pizza, abbiamo elaborato il primo progetto disegnato su un semplice post-it. Poi lo abbiamo realizzato su un cartellone, affinato meglio l’idea iniziale e graficizzato al pc. Dopo aver realizzato la prima stampa e trasformato il salotto di casa nostra in un vero e proprio laboratorio ci siamo resi conto che poteva funzionare. Così il progetto ha preso forma ed è iniziato a crescere.
Oltre all'intuizione è servita anche una buona dose di coraggio.
La cosa più bella è proprio il fatto che non è restata solo la chiacchierata di una serata tra amici, ma abbiamo voluto dare corso e corpo a quell’intuizione. Poi sì, ci siamo messi in gioco e abbiamo deciso di continuare sulla strada intrapresa, perchè crediamo anche nel valore e nella bellezza del gioco come modo di stare insieme divertendosi e magari, come ci auguriamo in questo caso, scoprendo qualcosa di più della nostra città.
Qual è la particolarità di Cosenzopoli?
Intanto è realizzato tutto a mano e rispetta l’ambiente. C’è solo un elemento in plastica: la freccia al centro del cartellone che è stata però ricavata dalle forchettine che abbiamo in qualche modo ricilclato dai pub. Poi si tratta di un gioco socio-ludico-culturale perché, come dicevamo prima, non ti fa solo giocare, ma cerca di stimolare anche la curiosità e la voglia di approfondire alcune conoscenze sulla città.
Come?
In ogni confezione, oltre al gioco, c’è un questionario attraverso il quale, rispondendo alle domande, è possibile conoscere meglio Cosenza e grazie a cui ognuno dei partecipanti prenderà parte ad una estrazione che verrà fatta in diretta su Corso Mazzini dopo le festività del Natale. I primi trenta estratti vinceranno un tour guidato sul bus “scopri Cosenza”.
Possiamo dire che si tratta di un gioco per tutta la famiglia?
L’abbiamo immaginato e strutturato per essere adatto a tutte le fasce di età. Anche la scatola è stata pensata in monocromo in modo che i bambini potessero colorarla e aggiungere qualcosa in più come, magari, i lampioni, gli alberi, le macchina, i passanti… insomma tutto quello che vogliono.
Ora apriamo la scatola. Cosa c’è dentro?
Intanto il tabellone disegnato sulla sigla della città una “C” e una “S” fatte con i colori rossoblù. A queste si aggiungono le nostre particolari banconote, i “lupardi”, e le carte “jonna” e “sciuddru” che rappresentano i lati positivi e quelli più complicati della città. Grazie o a causa di queste si possono vincere o perdere i soldi che poi andranno a finire nelle casse comunali o ad un altro concorrente. Poi, ancora, sul tabellone abbiamo cercato di inserire più cose possibili tra le tante bellezze e particolarità della nostra città, sottolineandole anche in maniera simpatica. Poi, per spostarsi tra le caselle, ci sono le pedine a forma di macchinina personalizzabili e i sampietrini colorati da utilizzare in alcune fasi del gioco.
Il gioco è in distribuzione da poco meno di un mese. Che riscontri state avendo?
I primi riscontri sono molto positivi. Tante scatole stanno già volando all’estero grazie ad alcuni ragazzi che hanno pensato di portarlo fuori dai confini della nostra città per giocarci con i loro amici di università o di lavoro. Possibilità alla quale peraltro avevamo pensato fin dall’inizio prevedendo, all’interno della scatola, un foglio di istruzioni in inglese e spagnolo.
A questo punto non ci resta che aprire la scatola e giocare.
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