Covid19. I numeri dei controlli in città

‘Io resto a casa’ è il nome del decreto emanato dal presidente del Consiglio dei ministri lo scorso 10 marzo per fronteggiare il contagio e la diffusione del Coronavirus. È questo il monito lanciato, e che poi grazie alla diffusione sui social network è diventata quasi una sana abitudine per ribadire l'importanza dello stare in casa evitando i contatti con l'esterno. Non sempre, però, è possibile farlo. Allora, che fare? Che ci si sposti per motivi lavorativi, per rientrare a casa, per motivi di salute o per comprovate necessità (fare la spesa, andare in farmacia o assistere un familiare), tutti cittadini, dal 10 marzo al 3 aprile sono obbligati a compilare un modulo di autocertificazione (scaricabile dal sito del Ministero dell'Interno) da esibire al momento del controllo da parte delle Forze dell'ordine che verificheranno quanto dichiarato dall'automobilista. In caso di dichiarazione mendace scattano due denunce: una in base all'articolo 650 del Codice penale ( che prevede l'arresto fino a 3 mesi o il pagamento di un'ammenda fino a 206 euro); l'altra in base all'articolo 495 del Codice penale (prevede l'arresto da 1 a 6 anni). 11604 sono state le persone controllata dalle Forze dell'ordine nella nostra regione il 12 e 13 marzo. Di queste, si legge nel comunicato stampa diramato dalla Prefettura di Cosenza, “531 queste sono state denunciate all'autorità giudiziaria ai sensi dell'articolo 650 del Codice penale; mentre 15 sono state denunciate ai sensi degli articoli 495 (falsa attestazione o dichiarazione ad un pubblico ufficiale sull’ identità o su qualità personali proprie o di altri) e 496 (false dichiarazioni sull'identità o su qualità personali proprie o di altri) del Codice penale. Sottoposte a controllo anche gli esercizi commerciali, “5174 controlli, di questi 23 titolari sono stati denunciati ai sensi dall'articolo 650 del Codice penale”. E nella nostra città? Proprio giovedì sera le Forze dell'ordine hanno fermato un'automobile a Piazza Europa a bordo della quale viaggiavano 4 ragazzi che hanno poi dichiarato di ritornare da una cena a casa di alcuni amici. Insomma, per alcuni certe abitudini, nonostante il diktat, sono dure a morire.