Fer...menti, perché nessuno si senta escluso
Una nuova associazione per un progetto sul territorio che coinvolga veramente tutti i professionisti e artisti, in una visione comune.
In quale modo artigiani digitali, makers, artisti, designer, runners, contadini, pirati, sognatori e innovatori si possono completare a vicenda in una visione comune?
Nell’idea tradizionale molte di queste figure non si parlano, non si relazionano. E difficilmente potrebbero farlo. Ma secondo alcune persone, molto attive nelle loro professioni, oltre a essere particolarmente sensibili e attente a varie tematiche sociali, queste figure, e molte altre assieme, possono dialogare e scambiarsi pezzi di conoscenza, cooperando tra loro e misurandosi con sfide reali, in un lavoro di reciproco e fattivo scambio.
Da questa unione, nasce a Cosenza l’associazione Fer..Menti #nessunosisentaescluso.
I fondatori della neonata associazione, tutti provenienti da percorsi e storie personali molto diverse, hanno deciso di creare un contenitore sociale che si occupi di inventare e realizzare nuove forme di partecipazione attiva dei cittadini ai processi di rigenerazione urbana, attraverso la cultura e l’economia sociale, partendo dalle istanze stesse dei cittadini, dalle loro esigenze di vita, dai bisogni e dai desideri, per trasformarsi in vera e propria innovazione sociale.
Filo conduttore di tutto il ragionamento che ha scurito la composizione di questo nuovo organismo di menti è l’occhio attento dell’associazione alla persona, al capitale sociale. La condivisione è il presupposto per la contaminazione, che è il motore di tutto: un processo delicato, regolato spesso dall’empatia tra gli individui. La condivisione di varie conoscenze permette di generare un vero e proprio processo di emancipazione e civilizzazione, ponendo ogni persona al servizio della comunità, permettendo a ogni individuo di esprimere e valorizzare liberamente la propria singolarità dandogli al tempo stesso la possibilità di fare appello all’insieme delle qualità intellettuali e umane della comunità stessa.
L’innovazione culturale ha così davanti a sé il compito primario di restituire senso a una serie di legami smarriti. Restituire forma a un dialogo perduto tra parti che non sembrano più identificarsi in un nessun ruolo sociale.
Dialogare, insomma, con elementi a oggi lontani, ricostruendo fili e tessendo reti e definendo, soprattutto, una diversità, perché sotto il cappello dell’innovazione culturale non finisca tutto e il contrario di tutto.
Innovazione, dunque, che crei nuovi percorsi e rielabori vecchi concetti all’interno di nuove strategie.
Culturale perché ricerca una diversità intesa non come distinzione, ma come riconoscimento, come luogo dentro al quale ogni diverso possa avere uno spazio di elaborazione comune e, dunque, personale.
Tanti i temi di cui l’associazione si occuperà: sostenibilità ambientale, sociale ed economica, rigenerazione urbana, valorizzazione e promozione delle tradizioni etno-antropologiche della comunità, identità dei luoghi e delle comunità, iniziative per favorire nuovi stili di vita, promozione delle città amiche dell’infanzia, turismo slow, trekking urbano, benessere biofisico, alimentazione bio e naturista e, non ultimo, promuovere la ricerca della felicità.
Nella riunione costituente e di condivisione del percorso, i soci fondatori hanno eletto come loro presidente, Annalisa Apicella; segretario, Massimiliano Cosentini; tesoriere, Francesco Rota. Fanno parte del direttivo anche Francesca Daniele, Roberto Romei, Giovanni Guzzo, Francesca Stancati e la giovanissima Arianna Valente.
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