L'unico modo per vincere è amare
Un convegno sulle politiche non inclusive per le comunità rom: prospettive per il futuro
“Parliamo di Rom, ma in generale dell'altro, perché l'altro troppo spesso non è ben visto”, esordisce Fiore Manzo, organizzatore dell’incontro ‘Le politiche non inclusive per le comunità rom: prospettive per il futuro’ che si è tenuto presso il Teatro dell'Acquario nei giorni scorsi. “Le comunità romanì non sono povere né nomadi per cultura”, dice Nazareno Guarnieri, presidente della Fondazione Romanì Italia, “vivono nei campi che rispondono ad una logica di business e di produzione di forza lavoro pronta ad accettare la flessibilizzazione”, argomenta la ricercatrice dell'Unical Mariafrancesca D'Agostino. Delinquenti, vagabondi sono gli stereotipi più frequenti sui rom: come si creano? “Nella costruzione dell'identità si manifesta il fenomeno della categorizzazione che porta a formulare giudizi che potrebbero non tenere conto delle reali caratteristiche delle persone dando vita al pregiudizio”, dice la docente dell'Unical Angela Costabile. Come viene analizzata la percezione sociale dei rom? Dalla ricerca condotta dal docente dell’Unical Rocco Servidio su un campione di 71 persone è emerso che i partecipanti identificano la stessa categoria sociale in modi differenti. Ha radici storiche la romafobia: “Nell'epoca dell'Illuminismo i gipsy vengono descritti come impostori”, dice la ricercatrice Laura Corradi . Chi è lo straniero? “La categoria di straniero è intrinsecamente storica; attualmente, dalla categoria dello straniero in termini giuridici, si è arrivati al nemico” dice il docente dell’Unical Fortunato Cacciatore. “In un mondo di odio- afferma il professore Claudio Dionesalvi- l'unico modo per vincere è amare”.
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