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M.U.S.A, Gulìa Urbana arriva a Mendicino

Sette murales per scoprire l'arte serica del borgo

M.U.S.A, Gulìa Urbana arriva a Mendicino

È apparsa a Mendicino, nel centro storico, sulla facciata di un palazzo su Via Mazzini. Le persone si fermano incuriosire ad osservare; c'è chi la fotografa, chi, per avere un ricordo o un nuovo scatto da condividere sui social, chiede all'artista di poter fare una fotografia insieme. “Merletto è il nome dell'opera. Si tratta di un merletto appartenuto alla nonna di Alessandro, un ragazzo di Mendicino. Ho dipinto un merletto locale perché quando sono in un posto amo sempre trovare donne che ricamano il merletto, che è simbolo di connessione, di energia positiva, armonia e amore, perché di solito è creato dalle donne", spiega l'artista polacca Nespoon, che nei giorni di permanenza ha regalato dei piccoli stencil disseminati nel centro storico. Il centro storico (e non solo, perché lo street artist Claudio ha regalato un murales collocato all'ingresso del paese) come museo a cielo aperto da percorrere per scoprire l'arte serica. Succede a Mendicino, borgo delle Serre cosentine, con M.US.A, Museo Urbano della Seta all'Aperto, e racconta l'antica tradizione dell'arte serica che ha fondato l'identità di questo paese. La storia viene raccontata attraverso Gulìa Urbana, un festival dedicato all'arte urbana- nato da un'idea del  collettivo Rublanum che è sorto 10 anni fa attraverso la rivalutazione di una villetta a Rogliano- che ha all'attivo circa 150 opere a partire dal Centro sud. “Tematica principale di M.U.S.A è la seta. Quattro gli artisti coinvolti: il francese Remi uno, la polacca Nespoon, l'adamantino Attorrep e il catanzarese Claudio Morne. I musei a cielo aperto portano questa nuova tipologia di turista che instagramma ad andare in tour nei borghi. Questo è il primo Festival organizzato in collaborazione con Mendicino, solitamente il primo anno l'impatto è un po' più freddo perché le persone non sanno ciò che farai, però devo dire che qui è stato sufficiente un solo giorno per entrare in confidenza con la popolazione che è stata disponibile e ci ha accolto. Ringrazio il sindaco e l'amministrazione comunale che si sono lanciati nel progetto è ci hanno supportato”, spiega Matteo Falbo, che insieme ad Andrea Falbo e Giacomo Marinaro, rispettivamente presidente dell'associazione Rublanum e direttore artistico, forma l'associazione Rublanum. Secchi d vernice, bombolette spray e piattaforme elevatrici. A ognuno degli artisti è stato dato un muro su cui raccontare, usando il proprio stile, l'arte serica. La tradizione e l'antico mestiere delle filatrici rivivono sui muri e sulle facciate degli edifici del centro storico.

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Chi va a scuola potrà ammirare su una delle sue facciate l'opera realizzata da Remi uno che ha dipinto una donna col volto scomposto e avvolta da un velo di seta. Pochi metri più su, in piazza Municipio, Claudio ha raccontato il momento intimo dell'artigiano che crea. Il focus è sulle mani della donna che lavorano al telaio. La storia della seta raccontata da Claudio continua sulle diverse pareti che accompagnano chi percorre il dedalo di gradinate e viuzze che portano a Palazzo Campagna. La seconda opera di Claudio è la prosecuzione del racconto del telaio. Qui si racconta la parte finale della lavorazione. Sono le mani di una anziana. Chissà in quanti vedendolo hanno riconosciuto le mani di una nonna, di una zia, o forse proprio le sue mani che con eleganza hanno filato. Sul muro che delimita la gradinata della cappella di San Giuseppe si scorge l'ultima opera di Claudio. Questa volta il colore predominante è un blu acceso. Su libera interpretazione, Claudio ha disegnato la pianta del gelso e un bozzolo che racchiude un bambino- Claudio si è ispirato ad Anna Geddes che fotografa bambini- su cui veglia una farfalla. Ad accogliere chi si accinge a entrare a Palazzo Campagna è l'opera di Attorrep. 

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Sulla facciata del palazzo di fronte si può ammirare una giovane donna che regge tra le mani i fili di seta, quasi a voler lanciare il messaggio che ‘l'unione fa la forza.  “Un altro sogno che si realizza- ha detto ai nostri microfoni il sindaco Antonio Palermo- per la valorizzazione della nostra antica tradizione serica attraverso il progetto M.U.S.A, una intuizione che avevo da anni e che finalmente si è concretizzata attraverso i murales realizzati dagli artisti di Gulìa Urbana". Da Museo della Seta al gemellaggio con la città di Caserta, per arrivare ai murales. Il tassello mancante è il ritorno all'arte serica: “Da qualche tempo abbiamo preparato un progetto che riproduce tutta la filiera della seta e che presentato alla Regione e al Ministero, molto dipende dai finanziamenti”, conclude. Accanto ad ogni opera una targa col nome dell'artista e un Qr code. Giù le mani da smartphone e tablet: le opere si ammirano con gli occhi all'insù.

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