Presentati i 28 corali della Biblioteca Civica di Cosenza
Risalgono al XVI secolo e vennero eseguiti da amanuensi monastici calabresi. Giunsero alla Biblioteca Civica di Cosenza probabilmente nella seconda metà dell’Ottocento, in seguito alla soppressione dei monasteri
Che la Biblioteca Civica di Cosenza sia uno scrigno di tesori è risaputo, almeno da parte di chi a Cosenza è attento al patrimonio culturale cittadino. Spesso “matrattata” e mai abbastanza valorizzata, la Civica continua però a conservare e a restituire “pezzi” importanti della storia cosentina, e non solo. Lunedì 11 ottobre sono stati presentati al pubblico, intervenuto all’evento organizzato dall’Accademia Cosentina, i 28 corali liturgici pergamenacei che nello scorso anno sono stati oggetto di consistenti interventi conservativi.
Volumi realizzati su pergamena e in grande formato, in modo da poter essere utilizzati per il canto nel coro, i corali risalgono al XVI secolo e vennero eseguiti da amanuensi monastici calabresi. Giunsero alla Biblioteca Civica di Cosenza probabilmente nella seconda metà dell’Ottocento, in seguito alla soppressione dei monasteri presso i quali erano conservati, scampando così alla sorte di molti altri beni andati dispersi.
I corali hanno subito anche le traversie recenti della Civica e, a causa di un incalzante deterioramento, avevano bisogno di interventi urgenti. Grazie all’impegno delle istituzioni periferiche del Ministero della Cultura operanti sul territorio è stato possibile attingere così ai finanziamenti necessari per eseguire i lavori di conservazione, eseguiti nel corso del 2020.
L’evento di presentazione, introdotto dal presidente dell’Accademia Cosentina Antonio D’Elia, ha visto la partecipazione della direttrice della Biblioteca Civica Antonella Gentile e del direttore della Biblioteca Nazionale Massimo De Buono. La restituzione al pubblico di questo tesoro culturale rappresenta il frutto dell’accordo di valorizzazione, o “patto”, come lo definisce il presidente D’Elia, tra Ministero della Cultura, per il quale ha avuto un ruolo significativo il sottosegretario Anna Laura Orrico, Biblioteca Nazionale di Cosenza, Accademia Cosentina e Biblioteca Civica. Ministero e Soprintendenza hanno curato la parte tecnica e progettuale e la Biblioteca Nazionale ha seguito tutto l’iter per concretizzare l’intervento.
La dottoressa Annamaria Santoro, della Biblioteca Nazionale di Cosenza, ha sottolineato il lavoro di sinergia tra le varie istituzioni, un’occasione virtuosa che ha permesso di condurre un intervento conservativo che ha salvato dei veri e propri capolavori. Le relazioni che hanno tratteggiato nel dettaglio gli interventi condotti e l’importanza che i corali della Biblioteca Civica rappresentano non solo per Cosenza, ma per l’intero Mezzogiorno, sono state tenute dal soprintendente archivistico e bibliografico della Calabria Gabriele Capone e dall’ispettore onorario della Soprintendenza Alda Arilotta. Il restauro è stato tenuto dal laboratorio di restauro Scripta Manent di Reggio Calabria. Durante l’evento è stato anticipato che si spera di potere avviare interventi di conservazione anche per diverse pergamene e per alcune platee conservate dalla Biblioteca Civica, e soprattutto, come auspicato da tutti, che si possa valorizzare al meglio questi tesori troppo spesso negletti.
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