Passione per la fotografia, voglia di stare insieme e il desiderio di raccontarsi
Rubare la realtà in uno scatto
Nelle parole di Tommaso Caruso il cammino dell’associazione “Ladri di Luce”
Rubare la realtà in uno scatto immortalando in un fotogramma quello che ci circonda. Quella della fotografia non è solo una passione, ma un’arte che ci consente di raccontare agli altri come vediamo quello che abbiamo intorno. Questo uno degli obiettivi dei membri dell’associazione “Ladri di Luce” con sede a Rende. A raccontarci la loro esperienza il presidente Tommaso Caruso.
Come nasce la vostra associazione?
Di sicuro alla base c’era la voglia di creare una realtà che si muovesse nell’ambito fotografico. Quindi un’associazione che operasse in ambito culturale e artistico senza nessuna finalità che non fosse quella della passione per la fotografia. Fotografia che racconta del nostro mondo. Fotografia che è fonte di socializzazione, un modo per legare tra noi e coltivare una passione comune.
Possiamo perciò riassumere dicendo che uno dei principali scopi dei “Ladri di Luce” sia quello leggere la realtà attraverso la macchina fotografica?
Tutti i nostri soci sono foto amatori. Tutti noi amiamo avere un ricordo e rappresentare la realtà attraverso la fotografia e la macchina fotografica. Non è detto che ciascuno di noi abbia dei progetti fotografici importanti, ma siamo accomunati dalla voglia di utilizzare la macchina fotografica per raccontare le circostanze della nostra vita.
Come nasce la passione per la fotografia?
A differenza di altre forme di rappresentazioni artistiche, come ad esempio la pittura o la scrittura, la fotografia ha un approccio iniziale più semplice e immediato. Si tratta di qualcosa di più intuitivo. Poi l’impegno e le modalità cambiano a seconda di quello che ciascuno vuole comunicare. Pian piano maturano approcci e necessità diverse perché migliora la conoscenza dello strumento che da “automatico” diventa sempre più personalizzato.
Quindi è necessario anche studiare?
Sì. Da un livello base molto spontaneo si passa a voler rappresentarle la realtà in modalità sempre più personalizzata e “professionale”. Questo lo si fa studiando le opere e i volumi di fotografi importanti, approfondendo le conoscenze tecniche della macchina fotografica
Proprio per questo fate diversi corsi, seminari, workshop, uscite e mostre. Come sono strutturate?
Il punto di partenza è la lettura dei bisogni che emergono all’interno della nostra associazione, quali sono le tematiche che vorremmo approfondire e su cosa orientarci. Ad esempio l’ultima mostra collettiva che abbiamo fatto, le “emozioni in un dettaglio”, parte proprio dagli spunti proposti dai nostri soci. Altre volte ci siamo occupati di “street photography” e abbiamo realizzato una mostra collettiva su questo tema. Ogni anno in maniera naturale affrontiamo un percorso diverso.
Quanti appassionati fanno parte della vostra associazione? Dove vi riunite?
Gli iscritti sono circa un centinaio. Quelli che partecipano stabilmente alle riunioni sono però circa la metà. Anche se quasi tutti, nei momenti più importanti, frequentano le nostre proposte. La nostra sede è a Rende, in virtù di una convenzione fatta con il circolo ricreativo dell’Università della Calabria. Solitamente ci riuniamo almeno una volta a settimana e, ovviamente, oltre alla passione per la fotografia, il nostro è diventato anche un gruppo di amici.
Le vostre foto raccontano anche un po’ il territorio?
Spesso facciamo uscite sul territorio raccontandone le bellezze e le particolarità, ciascuno a modo suo. Non si tratta di fotogiornalismo, non siamo professionisti in questo senso, anche se alcuni nostri soci si stanno approcciando a questo mondo. Ragion per cui abbiamo invitato anche dei reporter ad alcuni seminari per far nascere passione e curiosità tra i soci.
Sono da poco partite le vostre attività con l’inizio del nuovo anno sociale. Cosa bolle in pentola?
Una delle prime cose che mettiamo in cantiere ogni anno è il corso base di fotografia (il prossimo partirà martedì 18 febbraio alle 19,30) che, sviluppandosi in diversi appuntamenti, dura per alcune settimane. Questo ci aiuta ad aprirci a chi ancora non ci conosce e ad avere linfa nuova divulgando così l’amore per la fotografia.
Al corso base si affiancano seminari e mostre e altri momenti di approfondimento. Tutto il lavoro culmina in due diverse mostre: la prima collettiva a metà anno, e la seconda dalla quale tiriamo fuori un calendario sulla tematica che abbiamo scelto, quindi comune a tutti soci. Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo esposto la mostra sulle “emozioni in un dettaglio” a Villa Rendano a Cosenza. Il calendario aveva un tema visivo: i “riflessi”.
Passiamo ad alcuni aspetti più tecnici. Cosa serve per fare fotografia ed entrare a far parte della vostra associazione?
A chi vuole iniziare il cammino con noi non è richiesta nessuna apparecchiatura particolare. Inizialmente è importante imparare alcune nozioni e capire se dietro quella iniziale infatuazione c’è una passione reale. Oggi il mercato ci consente comunque di poter avere ottime macchine fotografiche a prezzi accessibili. Addirittura qualcuno si approccia con lo smartphone. Anche perché lo scopo del corso è soprattutto quello di imparare ad apprezzare la fotografia, a coglierne gli aspetti tecnici e iniziare a capire quale strumentazione sia la più congeniale al nostro stile.
Oltre a fare foto alcuni si approcciano con altre finalità.
Sì. Vogliono capire come sono state scattate le foto, apprezzare e capire gli scatti dei grandi fotografi e ammirare quelle dei nostri soci…. Insomma vedere cosa c’è dietro questo meraviglioso mondo fornendo ai nostri soci le giuste chiavi di lettura tecniche e stilistiche. Perché come diciamo sempre non tutti diventeranno fotografi, ma tutti possono amare la fotografia
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