Scorza. Studenti protagonisti con il progetto Euroscola
Jaume Duch Guillot, portavoce del Parlamento Europeo: "Così come il lavoro del Parlamento Europeo non si è mai fermato nonostante la pandemia, allo stesso modo il dialogo con i giovani cittadini europei non è mai stato interrotto"
C'è un modo per far incontrare ragazzi provenienti da tutta l'Europa facendoli vivere per un giorno da deputati europei? Sono stati gli studenti del liceo scientifico “Scorza” di Cosenza a rappresentare l’Italia nell’edizione 2021 di Euroscola, l'iniziativa promossa da alcuni anni dal Parlamento europeo. “Lo scopo di Euroscola è far conoscere l’Europa e rendere sempre più vicini i ragazzi alla comunità europea”. A dirlo è Franco Mollo, già docente di fisica del liceo scientifico “Scorza”, che da anni segue il programma Euroscola e che fa parte dell’Associazione giornalisti europei. Un giorno da protagonisti per confrontarsi, interloquire: “Nel corso della giornata- aggiunge- c’è la votazione delle proposte avanzate da ogni commissione; al termine gli studenti partecipano a Eurogames, un gioco sulle conoscenze inerenti le tematiche europee- dalla musica all’arte, dalla natura alla geografia- che si conclude con la premiazione della squadra vincitrice. A late, nel corso della giornata, anche incontri riservati ai docenti, che alla fine della giornata partecipano a Eurogames”. Per il liceo cosentino quella del 22 gennaio non è stata la prima volta: “La prima volta che andammo a Strasburgo fu davvero emozionante, durante quell’edizione venne nominato presidente dell'ufficio di presidenza del parlamento europeo un nostro studente. Trascorrere una giornata all'interno del parlamento europeo di Strasburgo è emozionante, consente di avvicinare le istituzioni europee alla gente; in più il parlamento mette a disposizione un contributo che copre gran parte delle spese di partecipazione”. Seicento persone collegate in remoto, al centro del dibattito l'ambiente da salvare. All'evento, voluto dal dirigente scolastico Aldo Trecroci e dalla referente del progetto, la professoressa Loredana Sessa, hanno partecipato in rappresentanza del liceo David Russo del V E, e Maria Vittoria Stumpo del IV G: “Le nostre proposte riguardavano soprattutto l'ambiente e il clima. Abbiamo fatto domande riguardanti lo smaltimento dei rifiuti e la produzione di nuove energie”. “Un'esperienza che ci ha lasciato a bocca aperta- testimoniano i protagonisti- ci ha sicuramente resi più partecipi anche alla realtà europea che ci circonda e che magari non tutti conoscono". Nonostante la pandemia non si è voluto rinunciare a questa opportunità davvero unica di crescita e di democrazia, che oggi più che mai è un bene da preservare: “Gli avvenimenti recenti, come l’attacco al Congresso statunitense, il populismo dilagante o la disinformazione, ci ricordano ogni giorno che la democrazia è fragile e non è qualcosa da dare per scontato, bensì un bene da preservare e da coltivare insieme. L’educazione alla democrazia è perciò, oggi più che mai, di particolare importanza. Il Parlamento europeo, come unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini, è il cuore pulsante della democrazia europea ed attribuisce un ruolo fondamentale all’educazione su tali temi, perché la democrazia non è solo la responsabilità dei politici, ma di tutti noi. Tra le molteplici iniziative organizzate annualmente dal Parlamento europeo per gli studenti, Euroscola si propone di creare una connessione tra l’istituzione e i giovani cittadini europei offrendogli di passare una giornata da deputati europei, confrontandosi in gruppi di lavoro e simulando una plenaria. Così come il lavoro del parlamento europeo non si è mai fermato nonostante la pandemia e ha permesso di votare riforme chiave tali che il Piano di Ripresa e Resilienza, il Budget Pluriannuale e il Green Deal, allo stesso modo il dialogo con i giovani cittadini europei non è mai stato interrotto. Euroscola è stata trasportata online per permettere la sua realizzazione nei tempi della pandemia e rappresenta ancora e sempre un modo per coinvolgere direttamente ragazze e ragazzi in un dibattito internazionale che permetta loro di entrare in contatto con la vita di tutti i giorni dei deputati del Parlamento europeo e discutere di temi d’attualità. Lo spirito europeo risiede proprio nel poter discutere di temi che coinvolgono diversi Paesi europei con un'ottica che va al di là di quella strettamente nazionale e per trovare soluzioni condivise a situazioni di crisi come, ad esempio, le decisioni relative alle misure di sicurezza, la vaccinazione, la ricerca scientifica e i piani di ripresa economica”, ha dichiarato Jaume Duch Guillot, portavoce del Parlamento Europeo. “Per quanto tutti fossimo presi dal fatto che a causa della pandemia non siamo potuti essere presenti a Strasburgo, essere diventati noi stessi protagonisti di questa iniziativa non solo ci dà maggiori responsabilità anche riguardo al nostro futuro, ma ci ha aperto porte ad un mondo che va al di là delle nostre aspettative forse, e sicuramente ci ha permesso anche di trovare nuove possibilità per il nostro futuro lavorativo e di vita", ha commentato Maria Vittoria. Già si vedono i frutti: “Punto ad una vita ecosostenibile, cerco di rispettare le regole di una buona raccolta differenziata ed evito gli sprechi”, racconta Maria Vittoria, “grazie a questa partecipazione è maturata in me l'ambizione di mettermi in gioco; questa estate da volontario mi piacerebbe pulire le spiagge”, dice invece David. Al termine dell'esperienza è mutato il modo “di rapportarmi al mondo, di vedere l'Europa come qualcosa di concreto. Sapere che c'è un gruppo di persone che crede che l'unione tra gli Stati membri faccia la differenza ci ha fatto aprire gli occhi alla possibilità che noi cittadini non siamo solo cittadini di un paese ma di un intero continente e questo ci permetterà di avere una mentalità più aperta. Non sempre si ha la possibilità di confrontarsi e conoscere persone come il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli. È stato importante conversare con i parlamentari e interrogarli su quello che sarà il futuro europeo e dalle risposte emerse mi è stato possibile riscontrare una loro diretta opinione”, racconta Maria Vittoria. Non è forse questo il patrimonio più importante?
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