Accogliere e in sicurezza
Imigranti positivi al coronavirus che sbarcano in Italia non possono essere il pretesto per una guerra tra poveri. Occorre uno sguardo di responsabilità.
Prima che piovano ulteriori accuse, anatemi e invettive. Se i migranti che arrivano in Italia sono positivi al virus Covid-19 non è colpa di nessuno, neanche loro. Accogliere rimane l'unica soluzione possibile. In sicurezza, ovviamente, per garantire a tutti la massima attenzione possibile nei confronti di un'emergenza sanitaria che, come da più parti ribadito, non è finita.Non è colpa di nessuno se sulle nostre coste arrivano ragazzi, bambini, donne che hanno contratto il coronavirus. Scatenare una caccia al colpevole è alimentare una guerra tra poveri. Poveri quanti sono scappati, ad esempio, da un nord Africa "movimentato", e poveri noi che cerchiamo di limitare contagi e conseguenze. Il virus non ha colore né nazionalità, ma chiede a tutti un sacrificio in più. Meglio accogliere in sicurezza che lasciare alla deriva tanta gente che è disposta pure a contrarre il virus pur di fuggire dalla difficoltà e dall'indigenza. Accogliere vuol dire superare la logica del capro espiatorio e iniziare a prendersi le responsabilità. La cronaca degli ultimi mesi è stata piuttosto condizionata da questo virus sconosciuto e infido. Ma nel mondo i focolai di guerra, gli attentati ai diritti dell'uomo, le sofferenze non sono certo cessate. Uno sguardo più ampio sul pianeta e sulle disgrazie fiorite in tante parti del mondo ci farà sentire solidali e ci aiuterà a non vedere nemici.
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