Aiutiamo “no vax” e “no mask” a capire gli sbagli
Oggi social e media stanno forse dando troppo spazio a quanti sarebbero dovuti restare isolati nelle loro stolte fantasie fatte di assurdi complotti, inspiegabili paure e antiscientifiche teorie.
È la prima volta nella storia dell'umanità che gli sciocchi hanno la possibilità di comunicare e riunirsi tra loro. È la prima volta che diventano, come piace dire adesso, "massa critica" avendo cosi la possibilità di influenzarne altri. Intendiamoci, non è che prima non ce ne fossero, ma restavano isolati, schiacciati dal peso delle loro idee (anche se faccio fatica a definirle tali), che non trovando sponda in altri loro simili finivano per isolarne i portatori. Oggi, e se ancora non è chiaro mi sto riferendo al cosiddetto "popolo" no vax, no mask e no "green pass", i social e i media (fatta eccezione per il nostro che, per quanto piccola voce, non ha ospitato queste fandonie se non per stigmatizzarle), stanno forse dando troppo spazio a quanti sarebbero dovuti restare isolati nelle loro stolte fantasie fatte di assurdi complotti, inspiegabili paure, antiscientifiche teorie. Invece no, una piccola minoranza, sembra quasi surclassare quanti (la stragrande maggioranza) sono concordi nell'affrontare con le soluzioni che abbiamo a disposizione (vaccino e mascherine) un virus che ci sta costringendo a sopportare con fiduciosa speranza limiti e restrizioni. Di sicuro non voglio con questo demonizzare gli strumenti social o i mezzi di informazione, ma provare a dire che sarebbe opportuno non dare più spazio a simili fandonie rilanciandone le stravaganti teorie e magari spingendo involontariamente qualcuno a credervi. Una volta scoperto il fuoco immagino, infatti, che qualche essere umano abbia iniziato a sostenere che si sarebbe trattato di una sciagura: moriremo tutti bruciati! Forse ogni comunità ne avrà avuto uno. La storia ci dà la prova che queste idee sono state tutte isolate. Ora tocca a noi scrivere questo pezzo di storia. Facciamolo bene. Aiutiamo gli sciocchi a capire.
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