Al primo posto resta l’obiettivo parità: ancora disattesa.
La Federazione Italiana Scuole Materne a Congresso a Roma dal 13 al 16
novembre 2019
Dopo l’udienza con Papa Francesco, mercoledì 13 novembre, nelle
diverse sessioni attesi gli interventi della presidente Biancamaria
Girardi e del segretario nazionale Luigi Morgano, del Viceministro
all’Istruzione, all’Università e alla Ricerca, Anna Ascani, del
Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali,
Francesca Puglisi; del Segretario della Congregazione per l’educazione
cattolica, il vescovo monsignor Vincenzo Zani; del direttore
dell’Ufficio Nazionale Educazione Scuola e Università della Cei,
Ernesto Diaco; del direttore di “Avvenire”, Marco Tarquinio.
Sono passati vent’anni dalla Legge 62 del 2000, che sanciva
inequivocabilmente la parità fra scuola statale e scuola paritaria, ma
quella che già l’allora Ministro Giovanni Berlinguer definiva una
“riforma incompiuta”, resta tale: quantomeno sotto l’aspetto economico
e nonostante un’offerta educativa apprezzata. Una situazione che
permane pure dopo l’approvazione della legge 107/2015, quella della
“Buona Scuola” che ha tenuto ancora in poca considerazione la
pluralità degli operatori scolastici del nostro Paese.
Insomma: “Uguali doveri, diritti diversi”. Questo il titolo del
Congresso nazionale della FISM, la Federazione Italiana Scuole Materne
a Congresso a Roma dal 13 al 16 novembre, pronta ad alzare la voce
chiedendo “a quando un’effettiva parità?”.
“Il quadro è chiaro, ci sono elementi che non si possono ignorare – il
calo demografico, la situazione di moltissime famiglie attanagliate
dalla crisi, le amministrazioni comunali vincolate ai patti di
stabilità, le difficoltà che non risparmiano fondazioni o
congregazioni religiose, ma la nostra volontà è quella di mantenere le
nostre scuole aperte a tutti, perché sono realtà che vogliono
includere…Però quello delle rette è un tema serio. E l’intervento
dello Stato per le sue scuole e quelle definite paritarie, molte
gestite da realtà religiose, ma pure comunali, è discriminatorio”,
afferma il segretario nazionale della FISM Luigi Morgano. Ed aggiunge:
“Vediamo qualche cifra, senza ignorare poi versamenti fatti in ritardo
con costi burocratici assurdi. Lo Stato versa poco più di 290 milioni
per le nostre scuole frequentate da 450mila bambini per circa 220
giorni all’anno, fanno più o meno 2 euro al giorno, come si può
definirlo un sostegno adeguato? La distanza fra il costo del bambino
nella scuola dell’infanzia statale e nella paritaria fa riflettere:
supera di 6.000 nella prima, mentre l’entità di contributo è di meno
di 500 euro nella seconda”. Concludendo: “Si aggiunga che resiste
nell’opinione pubblica la percezione che ritiene quella statale
l’unica legittima destinataria del sostegno centrale, e qui c’è
l’eredità di un’ideologia che a lungo ha combattuto un pluralismo.
Confidiamo che a quarantacinque anni dalla nascita della FISM cambi
qualcosa per queste 9.000 realtà educative e di istruzione (tra scuole
dell’infanzia, sezioni primavera, nidi e micro-nidi) e 40.000 persone
che ci lavorano con passione nel segno di un primato: quello del
bambino, della fascia 0-6 anni, di bimbi destinati a vivere pienamente
la loro umanità attraverso un percorso educativo integrale”.
Tornando all’imminente Congresso nazionale, il dodicesimo per la FISM,
mercoledì 13 novembre idelegati della FISM parteciperanno all’Udienza
con Papa Francesco, mentre nel pomeriggio si terrà l’ apertura, con
gli adempimenti congressuali e una sessione straordinaria dedicata
alla presentazione, discussione e votazione del nuovo Statuto. Giovedì
14 novembre avrà quindi avvio la sessione ordinaria del Congresso, con
i saluti della presidente Biancamaria Girardi e del segretario
nazionale Morgano. Prima della sua relazione congressuale, sono
previsti gli interventi della viceministra all’Istruzione,
all’Università e alla Ricerca Anna Ascani, (“Scuole dell’infanzia
paritarie no profit: è tempo di soluzioni”), e della sottosegretaria
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Francesca Puglisi
(“Legge Zero-Sei, azioni di inclusione e Terzo Settore”), del
direttore del quotidiano “Avvenire” Marco Tarquinio (“Per una scuola
davvero di tutti e per tutti”). Venerdì 15 novembre proseguirà il
dibattito congressuale. In programma anche gli interventi del vescovo
monsignor Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per
l’Educazione Cattolica (“Il patto educativo”) e di Ernesto Diaco,
direttore dell’Ufficio CEI per l’educazione, la scuola e l’università
(“La Chiesa per la libertà di scelta educativa”). Sabato 16 novembre
il proseguimento delle operazioni congressuali, con la proclamazione
dei risultati delle votazioni e il saluto del presidente nazionale.
Recentemente la FISM è entrata a far parte della Federazione delle
associazioni familiari cattoliche in Europa per richiamare la dovuta
attenzione alle questioni educative da parte di tutte le istituzioni,
in un contesto culturale europeo purtroppo assai frammentato e
disorientato.
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