"Gli spagnoli sono molto forti. Si respira solidarietà e unione", il racconto di due ragazze calabresi a Valencia
Chiara Anselmo e Kimberly Martinello sono a Valencia per l'Erasmus. La loro casa è a 30 minuti dalla zona tragicamente colpita da Dana
“Quando è iniziata quella che è stata una vera e propria tragedia stavo rientrando a casa”. A raccontarlo a Pdv è Chiara Anselmo. Chiara, di Grimaldi, paese del Cosentino, si trova a Valencia, a 30 minuti dalla zona colpita da Dana, per l'Erasmus traineeship. “Nella zona in cui abito c'è stato solo un forte vento. A colpirmi, le foto e i video trasmessi. Vederli mi ha fatto percepire ancora di più quanto fosse grave ciò che è accaduto", spiega. Le telefonate dei familiari dall'Italia iniziano a susseguirsi, in città solo 3 giorni fa “mezzi pubblici fermi, supermercati presi d'assalto, strade bloccate e negozi chiusi in segno di rispetto”. Chiara, come altre persone, il primo giorno è corsa al supermercato a fare scorta di cibo e acqua, “i supermercati sono stati letteralmente presi d'assalto. Ho acquistato beni di prima necessità da donare. Sono arrivati tanti pacchi alimentari”.
Pale, secchi e vanghe. Gli angeli del fango lavorano incessantemente da giorni per ripulire le strade, “volevo andare a prestare servizio come volontaria, ma è arrivata talmente tanta gente che le forze dell'ordine hanno dovuto rallentare perché c'era il rischio di creare troppo caos; è arrivata tanta gente”. Nonostante tutto, “gli spagnoli sono molto forti. Mi ha molto colpito il senso di solidarietà di questo popolo, sono uniti. Non mi aspettavo tutto questo, si respira solidarietà e unione. Ho visto ragazzi armati di scopa e paletta che sono corsi ad aiutare. È il popolo dell‘uno per tutti, tutti per uno”. La studentessa di Grimaldi condivide la casa con Kimberly Martinello. Originaria di Caulonia, anche Kimberly, che come Chiara è iscritta al corso di laurea in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattive dell'Università di Parma, si trova a Valencia per l'Erasmus. “Al momento della tragedia mi trovavo a Benicalap, una zona di Valencia. Anche qui ci sono state forti raffiche di vento e pioggia. Ricordo che il giorno successivo eravamo andate al supermercato per acquistare l'acqua ma era finita. Sono stata poco bene, per cui non mi è stato possibile fare acquisti da donare alle persone. Ora che sto bene, mi attiverò per aiutarli e sostenerli", ci ha spiegato Kimberly. Ad una settimana dalla drammatica alluvione che ha colpito la Spagna, in particolare la provincia di Valencia, continua la conta delle vittime. Il bilancio provvisorio parla di circa 220 morti, 89, invece, le persone che risultano disperse. Il primo passo per aiutare le persone colpite è stato fatto: il governo ha annunciato che stanzierà 72mila euro di aiuti per i familiari di ogni vittima. Intanto oggi abbiamo sentito di nuovo Chiara. Ci ha detto che “gli aiuti e i lavori di ripristino vanno avanti. Nelle località colpite continuano ad arrivare tir carichi di cibo. Le autorità dicono che nel fine settimana dovrebbe riprendere la circolazione dei tram, per la metro, invece, ci vorrà metà novembre. A causa delle contaminazioni le forze dell'ordine effettuano i lavori con le loro attrezzature”.
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