Parlamento UE condanna le violenze contro i cristiani
Relazione attuale sui diritti umani e la democrazia.
“Relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo”: è il titolo di un ampio testo, con decine di pagine, sul quale è chiamato oggi a votare l’Europarlamento riunito in sessione plenaria a Strasburgo. La relazione, stesa dall’eurodeputato italiano Pier Antonio Panzeri, si occupa di innumerevoli diritti violati nel mondo, con specifici riferimenti alla libertà (di espressione, di culto ), all’integrità fisica, alle minoranze, alla tutela delle donne. Accanto a diversi paragrafi di sicuro interesse, ne figurano altri equivoci o addirittura relativi a diritti presunti, fra cui, ancora una volta, quello all’aborto. Non mancano le “invasioni di campo” rispetto a temi che sono di competenza degli Stati e non dell’Ue, come ad esempio il diritto di famiglia. Tra i paragrafi da segnalare, quello sulla “Libertà di pensiero, di coscienza e di religione o di credo” che, al numero 128 “condanna tutte le violenze e discriminazioni fondate sull’ideologia, sulla religione o sulle convinzioni personali”. Il numero 129 invita invece “l’Unione e i suoi Stati membri a garantire che le minoranze religiose siano rispettate in tutto il mondo, in particolare in Medio Oriente, dove i cristiani, tra cui i cattolici, gli armeni apostolici, i copti e gli yazidi, nonché le minoranze musulmane, sono perseguitati dall’Isis”. Il testo poi (numero 130) “condanna fermamente gli attacchi contro i cristiani in vari Paesi del mondo”; esprime “profonda preoccupazione” per “il numero crescente di episodi di repressione, discriminazione, intolleranza e attacchi violenti nei confronti delle comunità cristiane, in particolare in Africa, Asia e Medio Oriente”. La relazione segnala “la situazione attuale dei cristiani in Corea del Nord, Somalia, Siria, Iraq, Afghanistan, Arabia Saudita, Pakistan, Uzbekistan, Yemen, Nigeria e molti altri Paesi, dove i cristiani vivono nel timore di essere uccisi, torturati, stuprati e rapiti e vedono le loro chiese danneggiate o distrutte”. Rilevante, al numero 156, la condanna della tratta di esseri umani, “ai fini dell’espianto degli organi e qualsiasi altra attività di sfruttamento che viola il diritto all’integrità fisica e infligge violenza”. Il testo condanna (numero 142) l’aborto selettivo e le mutilazioni genitali, diffuse in numerosi Paesi.
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