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Il Papa: siamo cristofori, portatori di Cristo e di gioia

Prima udienza giubilare al sabato per papa Francesco, per il quale "stiamo entrando ogni giorno di più nell'Anno Santo".

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Il Papa: siamo cristofori, portatori di Cristo e di gioia

“Entriamo giorno dopo giorno nel vivo dell’Anno Santo della Misericordia”. Con questo invito il Papa ha cominciato oggi la catechesi della prima udienza giubilare, in una piazza san Pietro affollata da almeno 20mila persone. “Con la sua grazia, il Signore guida i nostri passi mentre attraversiamo la Porta Santa e ci viene incontro per rimanere sempre con noi, nonostante le nostre mancanze e le nostre contraddizioni”, ha assicurato Francesco: “Non stanchiamoci mai di sentire il bisogno del suo perdono, perché quando siamo deboli la sua vicinanza ci rende forti e ci permette di vivere con maggiore gioia la nostra fede”, il suo invito.

Tema dell’udienza di oggi: “Lo stretto legame che intercorre tra la misericordia e la missione”. “La Chiesa vive una vita autentica, quando professa e proclama la misericordia e quando accosta gli uomini alle fonti della misericordia”, ha ricordato il Papa citando san Giovanni Paolo II: “Come cristiani abbiamo la responsabilità di essere missionari del Vangelo”.“Il segno concreto che abbiamo davvero incontrato Gesù è la gioia che proviamo nel comunicarlo anche agli altri. E questo non è fare proselitismo, è fare un dono: io ti do quello che dà gioia a me”. Per il Papa, “quando riceviamo una bella notizia, o quando viviamo una bella esperienza, è naturale che sentiamo l’esigenza di parteciparla anche agli altri”, le sue parole: “Sentiamo dentro noi che non possiamo trattenere la gioia che ci è stata donata e vogliamo estenderla. La gioia suscitata è tale che ci spinge a comunicarla”. “Dovrebbe essere la stessa cosa quando incontriamo il Signore”, l’esortazione d Francesco, secondo il quale il cristiano ha il compito di comunicare “la gioia di questo incontro, della sua misericordia, comunicare la misericordia del Signore”, ha aggiunto ancora a braccio. “Leggendo il Vangelo – ha proseguito – vediamo che questa è stata l’esperienza dei primi discepoli: dopo il primo incontro con Gesù, Andrea andò a dirlo subito a suo fratello Pietro e la stessa cosa fece Filippo con Natanaele”. “Incontrare Gesù equivale a incontrarsi con il suo amore”, ha spiegato il Papa: “Questo amore ci trasforma e ci rende capaci di trasmettere ad altri la forza che ci dona”.

“Ogni cristiano è un cristoforo, cioè un portatore di Cristo” - ha detto il Papa. “Incontrare Gesù equivale a incontrarsi con il suo amore”, ha ricordato: “Questo amore ci trasforma e ci rende capaci di trasmettere ad altri la forza che ci dona”. “In qualche modo potremmo dire che dal giorno del battesimo viene dato a ciascuno di noi un nuovo nome in aggiunta a quello che già danno mamma e papà”, ha commentato Francesco: “E questo nome è Cristoforo”. “Tutti siamo cristofori”, ha proseguito a braccio: “Cosa significa? Portatori di Cristo. È il nome del nostro atteggiamento, un atteggiamento di portatore della gioia di Cristo, della misericordia di Cristo”. “Prendiamo sul serio il nostro essere cristiani, e impegniamoci a vivere da credenti, perché solo così il Vangelo può toccare il cuore delle persone e aprirlo a ricevere la grazia dell’amore, a ricevere questa grande misericordia di Dio che accoglie tutti” - l'invito di Francesco. “La misericordia che riceviamo dal Padre non ci è data come una consolazione privata, ma ci rende strumenti affinché anche altri possano ricevere lo stesso dono”, ha ammonito Francesco, tornando sul tema principale della catechesi:  “C’è una stupenda circolarità tra la misericordia e la missione”. “Vivere di misericordia ci rende missionari della misericordia, ed essere missionari ci permette di crescere sempre più nella misericordia di Dio”, ha spiegato esemplificando tale circolarità. Francesco ha invitato ancora a pregare peri defunti e consolare gli afflitti.

Fonte: Sir
Il Papa: siamo cristofori, portatori di Cristo e di gioia
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