"Vieni e vedi" è la voce di chi alza tacco e suola al servizio della notizia

"Vieni e vedi". Il Papa ha scelto una piccola espressione evangelica per presentare il messaggio della giornata della comunicazione sociale 2021. Una espressione usata da Gesù ma che ci riguarda tutti da vicino al di là dell'essere giornalisti o meno."Vieni e vedi" è, per il cronista, l'invito a stare attenti ai segni della storia, a non chiudersi dentro le gabbie (poco d'oro) delle redazioni, alle comodità di una informazione da desk e fatta di copia - incolla, al sentito dire del superficialismo."Vieni e vedi" è la voce della libertà, di chi alza tacco e suola e si mette al servizio della notizia dandole anche un'anima, secondo la logica del vedere - giudicare - raccontare, che significa anzitutto un servizio laicissimo e allo stesso tempo sacrale alla verità.La pandemia, per un giornalista, è l'occasione propizia, il kairos, per raccontare "come stiamo", "se soffriamo", "se speriamo". Paradossalmente, pur nel rispetto della distanza fisica, pur nella mancanza degli abbracci, è la possibilità di farci prossimi alla vita degli altri. Un giornalismo di prossimità, che proietta la sua missione senza limiti di spazio e di tempo.Questa, in fondo, è la fede: nel vedere è implicato il venire, il camminare, il procedere. Nella consapevolezza che Dio per primo viene a chiamarci, a mandarci, a costituirci segni del suo esserci.