Cetraro sulle orme di san Benedetto
Nella parrocchia che porta il nome del grande Santo la presenza dell'abate di Montecassino dom Donato Ogliari, accolto da mons. Bonanno.
Da oggi 23 a venerdì 25 marzo la parrocchia di San Benedetto di Cetraro attingerà alla spiritualità benedettina grazie alla presenza dell’Abate di Montecassino dom Donato Ogliari, che terrà il corso di esercizi spirituali nel quotidiano attraverso le meditazioni serali alle h 19:00 in chiesa madre dal tema: “Dalla preghiera, al cuore misericordioso”.
Il Padre abate nella mattinata del giovedì 24 marzo, incontrerà il clero della diocesi di San Marco Argentano con il vescovo Leonardo Bonanno.
Venerdì 25 marzo, presso la Colonia San Benedetto di Cetraro alle h 10:30 gli alunni del liceo classico “Lo Piano” per un dibattito sul cammino di fede dell’Europa e l’azione evangelizzatrice di San Benedetto, alla luce degli odierni venti di guerra.
Nella stessa giornata, in occasione della Solennità dell’Annunciazione del Signore presiderà in Chiesa Madre alle h 17:30 una S. Messa Solenne, in comunione con Papa Francesco e i vescovi del mondo, per consacrare al Cuore Immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina.
«La presenza del centonovantaduesimo successore di San Benedetto nella nostra comunità – dichiara il parroco don Francesco Lauria – è ancora una volta motivo dì crescita spirituale per tutti noi, chiamati ad approfondire la sapienza del Vangelo, come ci insegna San Benedetto, mettendo al centro di tutto Cristo e il suo sguardo misericordioso. L’eredità della Spiritualità Benedettina, ci richiama a riscoprire l’autentica forma di dialogo che ha dato anima alla nostra Europa e alla nostra città, “nulla anteporre a Cristo” che con il suo sguardo di amore supera ogni ostacolo e forma di chiusura, violenza, attaccamento alle cose del mondo. Essere fedeli al Santo di Norcia, significa attualizzare ogni giorno il suo insegnamento per essere testimoni credibili dell’amore e rendere la nostra comunità parrocchiale vivaio di amore. Auspichiamo che questo momento di grazia possa essere accolto da tutta la
comunità, non come evento straordinario, ma come approfondimento del cammino di crescita umano e spirituale della pastorale ordinaria».
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