Alla biblioteca provinciale dei Cappuccini digitalizzati e catalogati i testi antichi

"Aver catalogato e digitalizzato i testi antichi che possediamo significa dire nuovamente il nostro impegno per la custodia, la cura e la valorizzazione delle ricchezze che i nostri padri ci hanno lasciato". Nelle parole di padre Luigi Lopez, direttore della biblioteca provinciale "SS. Crocifisso" dei Frati minori cappuccini di Calabria, il valore del progetto portato a termine a Cosenza. La Biblioteca cappuccina, situata da oltre un secolo all'interno del santuario diocesano del Santissimo Crocifisso, ha partecipato
al bando della Regione Calabria “Programma a sostegno del Sistema bibliotecario calabrese 2018. Interventi finalizzati a sostenere il funzionamento delle biblioteche e degli archivi storici calabresi”. L"istituzione culturale cosentina si è fatta così promotrice di un progetto finalizzato alla conservazione e alla valorizzazione del proprio patrimonio, reso possibile grazie al bando regionale, teso alla valorizzazione del patrimonio locale.
Ricco il patrimonio della Biblioteca. Vi si trovano 265 cinquecentine e 447 seicentine. Relativamente agli incunaboli, ce ne sono 9. Fra questi degni di nota l'opera Omnia di Pico della Mirandola del 1496. Diversi i manoscritti del Settecento, mentre merita una attenzione quello del XVI secolo di Rinaldo Corso. Molto importanti altresì i Corali, che presumibilmente appartengono al '500. Da menzionare anche alcuni fogli membranacei di corali recuperati e restaurati che provengono dai dorsi di antica legatura. Un fondo formatosi nel tempo e che testimonia l'impegno culturale dei religiosi.
"I frati sono stati sempre operosi e hanno prodotto un materiale infinito - prosegue fra' Lopez -. La loro saggezza e la pratica di fede, contenuta nei volumi che custodiamo, si unisce ai classici della letteratura, della poesia, dell'arte. Questi testi oggi ci parlano ancora, ecco perché catalogare e digitalizzare è molto importante".
Il progetto della Biblioteca, grazie al bando regionale, è stato portato a termine dalla bibliotecaria Antonella Gisberti e dall'esperta Lucia Boccalone.