Con l'angioletto Pigy sorrisi e pensieri
Renato Ciavola dedica un libro al creatore dell'angioletto Pigy e di tanti altri personaggi, che ha disegnato con segno lieve, ma dolcemente graffiante. La pubblicazione si arricchisce di tante strisce del cartoonist napoletano, scomparso un anno fa.
Un mondo fantastico e un segno lieve. Sono le caratteristiche delle creazioni di Paolo del Vaglio, cartoonist di lunghissima carriera, noto in Italia e all’estero soprattutto per il suo personaggio Pigy, definito a suo tempo il “Charlie Brown mediterraneo”. A del Vaglio, “angelo dell’umorismo”, nato a Napoli il 5 luglio 1928 e morto il 5 settembre 2014, è dedicato l’agile libretto di Renato Ciavola, scrittore, giornalista e illustratore, “Nacqui senza saperlo”, titolo ispirato a un’affermazione del cartoonist napoletano nelle sue memorie.
Incidere sulle coscienze. “Gli umoristi più singolari, e del Vaglio è fra questi, si trovano ad essere lettori del mondo con l’uso di pochissime parole e pochissimi segni grafici che incidono le nostre coscienze fino a farne un campo arato che noi riconosciamo come nostro solo quando affermiamo: ‘… È vero! È proprio così’”, osserva Ciavola, che ha scritto il libro, in collaborazione con il Gruppo di servizio per la letteratura giovanile, a partire da quello che gli ha raccontato l’umorista napoletano, ripercorrendo la sua storia, da quando era bambino. Non a caso, “Nacqui senza saperlo” contiene anche le memorie di del Vaglio, con il sorgere della sua passione per il disegno, quello che gli altri hanno detto di lui e un’appendice con alcuni passi de “Al fronte in sette”, diario dei tragici giorni che Paolo del Vaglio e la sua famiglia passarono nei dintorni di Cervinaro, paesino vicino a Cassino, sfollati dalla loro residenza di Napoli, durante l’ultima guerra.
Per sorridere e riflettere. Ad arricchire l’opera ci sono soprattutto tante illustrazioni di del Vaglio, che fanno sorridere e riflettere al tempo stesso, come quella sulla conversione di Matteo, “una grande gioia per tutti: un esattore delle tasse in meno”. “Del Vaglio racconta verità sacrosante con la faccia tosta di un napoletano”, afferma Ciavola, per il quale l’umorista napoletano “è unico e troppo delicato per essere apprezzato dalla gran parte dei possibili lettori. Non so quanti e quali altri avranno più il coraggio di avventurarsi in un campo minato come quello da lui frequentato in quasi settant’anni di professione, con la sua stessa delicatezza e, contemporaneamente, sicurezza”.
L’angioletto Pigy. Grande spazio nel libro per il personaggio più famoso del fumettista, l’angioletto Pigy, “sospeso tra cielo e terra, che partecipa, con la sua bonaria ironia, ai fatti quotidiani… e se la batte sempre con un perfido diavoletto”, evidenzia Ciavola.“Pigy – spiegava lo stesso del Vaglio – si veste della realtà di oggi, interpreta il tempo che vive”.Così in una vignetta in cui sono protagonisti il diavoletto e Pigy, il primo dice: “La scienza è riuscita a far nascere i bambini in provetta”; e l’angioletto risponde: “Era meglio quando nascevano sotto i cavoli”. Pigy, pubblicato inizialmente dal quotidiano dei vescovi italiani “Avvenire”, ha avuto grande fortuna. Ogni giornale voleva una sua versione: così è diventato l’angelo nero in Nigrizia, Gabriel per la rivista “Madre di Dio”, Tailù sulla rivista dei padri comboniani, Gerico per Jesus e frate Angelico per il Messaggero di Sant’Antonio. Ciavoli riporta anche l’analisi delle vignette di del Vaglio da parte di Domenico Volpi, caporedattore del Vittorioso:
“È un grosso teologo! Ma i molti non l’hanno capito”. Tra gli altri personaggi creati dall’umorista napoletano, sono ricordati i Piedi, i due ditoni che parlavano tra loro, TeleRe, seduto per tutta la giornata davanti alla tv, Dante Alighieri, che dialoga dal suo piedistallo con il capellone, e il “Ciuccio” della squadra del Napoli.
Fotografie del mondo attuale. Grande spazio nel libro anche per l’ultima fatica di del Vaglio, “Ti trovo bene”, realizzata quando aveva quasi ottant’anni. Fedele alla sua etica professionale – “Se un certo problema non è tuo o non diventa tuo possesso, tuo sangue insomma, non riesci ad esprimerti” – ha atteso questo particolare momento della sua vita per mettere penna a una delle sue ultime raccolte di messaggi disegnati”, fa notare Ciavola. Vignette che mettono a nudo i problemi della nostra società. “Il mondo sta invecchiando… nascono sempre meno bambini e più anziani”, denuncia del Vaglio. E ancora, disegna una cicogna che sta portando un bambino ai nonni: “Mi hanno detto i genitori di consegnarlo direttamente a voi”. Oppure c’è il vecchio cronico davanti al legale: “Avvocato, intendo divorziare da mia moglie. Voglio rifarmi una vita”.Fotografie del mondo di oggi, presentate con “una finezza d’animo e di penna”. Una penna “a volte affilata come un rasoio, a volte frusciante come una piuma, ma una piuma d’oca, quella che lui usa per tratteggiare la società e i suoi gradi temi o i comportamenti umani quotidiani”.
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