Menorah-Esodo 25. Nuova docufiction sul simbolo dell'ebraismo
Storia, religione, esoterismo ed elementi thriller sono gli ingredienti di un prodotto avvalorato da interviste e studi documentaristici
Cosa rappresenta? Dove potrebbe essere? Chi l'ha trafugata? Ruota intorno a questi interrogativi il Fantasy thriller storico basato sulla storia della Menorah, la lampada a sette bracci del Tempio ebraico. “Il progetto della Menorah-esodo 25 risale a 10 anni fa. Dopo una pausa lo scorso anno, dopo aver costituito l'associazione ‘Tempi moderni. European film association', abbiamo deciso di riprenderlo e portarlo avanti”, spiega il produttore esecutivo Ermanno Reda. Finanziato da Calabria Film Commission, Menorah-Esodo 25, progetto di Tempi moderni, ha alle spalle un attento studio documentaristico “con interviste a Jaacov Di Segni, il capo rabbino responsabile dell'ufficio rabbinico della comunità ebraica di Roma, Massimiliano Vilardi, direttore dell'Istituto nazionale di studi romani. Ciò che viene raccontato a mo' di fiction viene avvalorato dalle interviste a questi personaggi”, spiega l'ideatore e regista Gianfranco Confessore. Le produzioni del regista si caratterizzano per un filo conduttore che lega elementi storici, frutto di approfonditi studi, e elementi thriller: “forse non esiste un reale perché. Ho una formazione scientifica (Una laurea in Informatica e una in Fisica nucleare), ma da 30 anni studio Storia antica e delle religioni; la commistione tra queste due grandi passioni confluisce nei miei lavori cinematografici”. Il progetto prevede la ricostruzione della Menorah, le cui sembianze sono ben descritte nel passo biblico Esodo 25; “dal dialogo con il rabbino ho appreso che Mosè non riuscì a ricostruire la Menorah per come gli era stata descritta da Dio, Mosè provò tre volte a ritornare sul monte Sinai per ricevere da Dio le indicazioni per poterla ricostruire, ma non vi riuscì; alla fine Dio la costruì per lui. Qualora si dovesse ritrovare, sarebbe l'unico manufatto realizzato da Dio", spiega Confessore. Sarà un viaggio tra storia, religione, numerologia, mondi che sono e mondi che potrebbero essere, non mancheranno elementi per creare suspense nello spettatore. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per rimanere incollati allo schermo. Alcune riprese sono state fatte all'interno dell’antica sinagoga di Roma durante alcune interviste, altre riguardano un antico libro che contiene l'illustrazione serigrafata della Menorah; altre riprese, che partiranno in primavera, toccheranno l'intera Calabria, tra cui l’Abbazia di Santa Maria di Corazzo a Carlopoli, la sinagoga di Bova Marina e il quartiere ebraico di Cosenza; “Il nostro obiettivo-spiega Ermanno Reda- è realizzare progetti che possano valorizzare la nostra regione, e in particolare Cosenza, la nostra città, cercando di far venire fuori il patrimonio storico e culturale”. Un cast importante, che vede come attore protagonista Adolfo Adamo. “A breve dovrò incontrare i rappresentanti di una nota casa produttrice cinematografica che ha già visionato qualche ‘pillola’ della docufiction e l'ha apprezzata", dice Ermanno Reda. “Dalla docufiction-ci confida il regista- potrebbe nascere una serie per Netflix". Intanto il 10 marzo ci sarà un evento al cinema Garden di Rende in cui si parlerà di Menorah-Esodo 25 e verranno proiettati alcuni spezzoni dei corti già realizzati, “forse tra gli ospiti avremo anche il presidente di Calabria Film Commission”, ci ha confidato il produttore esecutivo.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento