Gli auguri di monsignor Nolè alla curia diocesana
Dopo la recita dell'Angelus lo scambio di auguri con gli impiegati, responsabili di uffici e a quanti lavorano e collaborano con la diocesi
Giornata intensa di incontri e scambio di auguri quella vissuta ieri dal nostro vescovo. Un via vai di fedeli ha affollato per tutta la mattinata l’episcopio per incontrare e omaggiare il nostro pastore, che quest’anno vivrà con noi il suo primo natale.
Poi alle 12, come ogni giorno la recita della preghiera dell’Angelus con tutti gli impiegati, i responsabili degli uffici e i volontari che prestano il loro servizio in curia. L’occasione è stata propizia per un affettuoso scambio di auguri ed un breve discorso del vicario generale, monsignor Salvatore Bartucci, che ha voluto ringraziare monsignor Nolè per questi primi sei mesi di servizio nella nostra diocesi e rinnovare l’impegno e la collaborazione da parte di tutti.
A seguire le parole di monsignor Francesco Nolè che si è voluto paragonare ad un pilota di formula uno, “magari bravissimo come Schumacher, ma che senza un buon team non avrebbe vinto nemmeno una gara”. Da qui il grazie a tutti gli impiegati, responsabili di uffici e a quanti lavorano e collaborano con la diocesi.
“Il segno della gratuita è quello che più mi ha colpito. Per noi cristiani è questa la differenza.
Questo è lo stile che hanno i cristiani. Fare il bene è la ricompensa per quello che facciamo”. Poi l’elogio alla capacità di fare rete e di creare un senso di famiglia e di sincera collaborazione. “La famiglia della curia diocesana è la cosa che ho trovato qui. Si respira un clima di famiglia, c'è sincerità, collaborazione. Vengo da una diocesi più piccola, ma qui ho trovato una bella realtà, con sincerità nei rapporti, voglia di lavorare insieme dove ciascuno deve collaborare e contribuire per migliorare nel suo ambito”. Poi qualche indicazione sul futuro e sulla riorganizzazione di alcuni settori della diocesi: “fate proposte, per quel senso di comunione che ci contraddistingue. Le nomine sono per servizio, non per meriti. Siamo chiamati al servizio. Ci dovrà essere un passaggio di consegne nella sincerità e nel bene. Così funziona nella chiesa. Siamo una famiglia, una comunità, non una azienda. Siamo tutti chiamati a servire. Abbiamo un lavoro immenso, l'importante è farlo con umiltà e sevizio. Sono infatti in pochi quelli che ispirano il loro servizio al Vangelo e alla Dottrina della Chiesa”. Da qui l’invito a diventare testimoni autentici, nel servizio alla Chiesa e nella vita a partire dagli ambiti nei quali si opera “perché c’è bisogno di aderenza tra la vita e la fede. Tra ciò che si crede e ciò che si pratica”.
Quindi i ringraziamenti per il lavoro svolto del quale si dice “fiero e orgoglioso”.”Un lavoro e un senso di responsabilità che viene da lontano; una curia ben organizzata e che, nonostante il cambiamento e le novità sopraggiunte con il mio ingresso ha continuato a lavorare bene e in armonia. Se il Signore mi ha chiamato ad operare in mezzo a voi mi darà anche la forza di farlo, la darà a tutti noi e lo ringrazio per la gioia di stare con voi”.
In chiusura ancora un piccolo grazie al nostro settimanale che con la prima pagina natalizia ha “interpretato” la venuta di Gesù e il senso vero del presepe così come lo pensò San Francesco d’Assisi.
In ultimo gli auguri a tutte le famiglie “e che il signore ci faccia vivere un anno di misericordia”.
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